“Abbiamo poi sentito la necessità di allargare gli orizzonti in questo campo. Per questo motivo_ continua la Di Giuseppe_ ho richiesto un’indagine conoscitiva sul fenomeno dell’agricoltura sociale. I pilastri dell’agrisociale sono la sicurezza alimentare, la sostenibilità ambientale, la conservazione del paesaggio e delle risorse e l’equilibrio sociale. Essa risponde ai nuovi bisogni della collettività, in forma singola, associata, pubblica e privata, integrando servizi terapeutici, assistenziali e occupazionali per soggetti e aree fragili tramite la produzione agricola e zootecnica.
Nel mondo dell’agrosociale trovano spazio terapie assistite, ortoculturali e riabilitative e si favoriscono l’inserimento lavorativo per persone diversamente abili, detenuti, tossicodipendenti e nuove forme d’apprendimento.
La dimensione agrosociale aiuta a gettare un ponte tra la realtà urbana e quella rurale, a sviluppare un’attitudine collaborativa e a creare nuove opportunità di sviluppo, insieme con le Comunità montane, i centri per l’impiego, le ASL e il terzo settore.
Inoltre, promuove un sistema inclusivo di servizi economici, produttivi, sociali e terapeutici, per favorire l’integrazione di persone svantaggiate mediante il lavoro agricolo e la multifunzionalità. Le aziende multifunzionali forniscono sicuramente servizi economici, ma con una peculiarità: il perseguimento di nuovi obiettivi sociali e ambientali: ecco allora l’agriturismo, i progetti di fattorie didattiche, la trasformazione e la vendita di prodotti, le attività culturali e sportive, la salvaguardia della diversità e la promozione di fonti energetiche rinnovabili.
In Italia esistono 5mila esperienze che contano 60mila persone impegnate nell’agrosociale e alcune Regioni hanno già adottato leggi a riguardo; tuttavia i tagli alla spesa sociale hanno finora tarpato le ali delle iniziative agrosociali, che devono essere aiutate a spiccare il volo con un migliore impiego delle misure Ue contenute nei PSR, con i Fondi sociali e i fondi per la non autosufficienza.
L’indagine servirà ad acquisire dati sulle caratteristiche qualitative e quantitative, ma anche sui risultati raggiunti, approfondendo il quadro normativo sul quale si basa l’agricoltura sociale”_ ha concluso la Di Giuseppe.