TERMOLI _ Il posto di cui voglio raccontarvi non è un quartiere bombardato di Bagdad o un sobborgo del Bronx ma il centro, anzi, il belvedere più frequentato della nostra “bella” città: Piazza S. Antonio.
Da qui oltre che ammirare i tramonti stupefacenti che la natura regala quotidianamente quando il sole cala dietro i monti della Maiella e del Gran Sasso e continuando a guardare il mare da Punta Penna ci si incanta ad osservare il mare Adriatico e la spiaggia e le barche fino a restare stupefatti e accorgersi che il nostro Borgo Vecchio si insinua nelle acque cristalline come una nave pronta a salpare ma che resta immobile nei secoli della storia, si può rimanere stupefatti dall’incuria e dal menefreghismo dei termolesi che dovrebbero arredare, urbanisticamente parlando e pulire questo mancato salotto, questa assurda cartolina che il “turista” è costretto ad ammirare ogni giorno nella corta e costosa vacanza a Termoli.
Da qui si scende al così detto Pozzo Dolce ma che io sono costretto a ribattezzare Pozzo Amaro visto che lo scenario non è dissimile da quello precedente, anzi, è anche peggio.
Ho scattato alcune foto la mattina del giorno 11 agosto 2011, quindi in piena estate, e si può notare che il paragone con il Bronx non è sbagliato. Oltretutto, dalle foto non si può sentire il fetido profumo dell’urina e degli escrementi che sono presenti, ma si vede chiaramente la parte posteriore della Galleria d’Arte Contemporanea, e il tavolo rotto nella foto era parte del suo arredamento prima dell’estate 2011. Inoltre il pavimento e rotto quasi completamente e le mura sono dipinte con raccapriccianti sagome eseguite da improbabili artisti underground!
Continuo a segnalare queste schifezze sperando che chi di dovere le risolva ma, aimè, nonostante siate in molti a leggerle, non sortiscono gli effetti desiderati, infatti tutto tace.