CAMPOBASSO _ La Giunta provinciale riunita dal Presidente D’Ascanio ha approvato una importante delibera con la quale, nell’ambito della propria autonomia sancita dall’articolo 114 della Costituzione, si impegna a costituzionalizzare il diritto all’acqua attraverso una serie di azioni che possono essere sintetizzate nel riconoscimento del diritto umano all’acqua, ossia all’accesso di tutti i cittadini a tale bene come diritto universale, indivisibile, inalienabile avente status di bene comune pubblico. Il provvedimento conferma il principio della proprietà e della gestione pubblica del servizio idrico integrato affinché tutte le acque superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, vengano considerate pubbliche e costituiscano una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà.

Il servizio idrico integrato viene inoltre riconosciuto quale in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana ai cittadini, la cui gestione va attuata attraverso gli artt. 31 e 114 del Decreto legislativo n° 267/2000. Nella delibera vengono anche specificati altri aspetti importanti della gestione dell’acqua e cioè la possibilità da parte dei cittadini di pronunciarsi sulla gestione del servizio idrico attraverso azioni dirette ad incidere sui percorsi legislativi riguardanti la materia e a rivendicare il ruolo degli Enti Locali nel servizio idrico integrato. Parte importante del provvedimento è dedicato alla promozione sul territorio e nella Comunità provinciale della cultura tesa alla salvaguardia del bene primario, del risparmio e del mantenimento delle sue caratteristiche e qualità.

Con tale deliberazione la Giunta provinciale ha inteso dare una pronta e chiara risposta alla forte richiesta della stragrande maggioranza della popolazione, raccolta in maniera egregia anche nel Molise dai movimenti di base che hanno promosso tre referendum abrogativi delle leggi e dei decreti che mettevano in forse il principio fondamentale che vuole assolutamente che l’acqua rimanga bene pubblico, indisponibile per i privati e gli speculatori.

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