TERMOLI _ Il modello Berlusconi importato anche a Termoli. E’ ciò che appare dalla delibera di Giunta Comunale n° 87 del 20 maggio 2010. Si vuole far passare al vaglio della Giunta Comunale tutte le proposte di competenza dei Consiglio Comunale, delle Commissioni Consiliari e dei singolo Consiglieri. Lo ha detto oggi in una nota Filippo Monaco.  “Di fronte a tanta arroganza non si può che rispondere con fermezza e decisione, come consiglieri di minoranza e spero anche di maggioranza non possiamo che denunciare un simile atteggiamento a tutta la collettività ma, anche a chi è preposto a garantire il rispetto della Legge e quindi la democrazia su questo territorio”. Sulla base di queste premesse, la minoranza di centro sinistra ha presentato una mozione in Consiglio comunale. 
La mozione:

Il Consiglio Comunale, PREMESSO che l’art. 42 del TUEL fissa le competenze del Consiglio comunale come segue: Il consiglio è l’organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo. Il consiglio ha competenza limitatamente ai seguenti atti fondamentali: a) statuti dell’ente e delle aziende speciali, regolamenti salva l’ipotesi di cui all’articolo 48, comma 3, criteri generali in materia di ordinamento degli uffici e dei servizi;
b) programmi, relazioni previsionali e programmatiche, piani finanziari, programmi triennali e elenco annuale dei lavori pubblici, bilanci annuali e pluriennali e relative variazioni, rendiconto, piani territoriali ed urbanistici, programmi annuali e pluriennali per la loro attuazione, eventuali deroghe ad essi, pareri da rendere per dette materie;
c) convenzioni tra i comuni e quelle tra i comuni e provincia, costituzione e modificazione di forme associative; d) istituzione, compiti e norme sul funzionamento degli organismi di decentramento e di partecipazione;
e) organizzazione dei pubblici servizi, costituzione di istituzioni e aziende speciali, concessione dei pubblici servizi, partecipazione dell’ente locale a società di capitali, affidamento di attività o servizi mediante convenzione;
f) istituzione e ordinamento dei tributi, con esclusione della determinazione delle relative aliquote; disciplina generale delle tariffe per la fruizione dei beni e dei servizi;
g) indirizzi da osservare da parte delle aziende pubbliche e degli enti dipendenti, sovvenzionati o sottoposti a vigilanza;
h) contrazione di mutui e aperture di credito non previste espressamente in atti fondamentali del consiglio ed emissioni di prestiti obbligazionari;
i) spese che impegnino i bilanci per gli esercizi successivi, escluse quelle relative alle locazioni di immobili ed alla somministrazione e fornitura di beni e servizi a carattere continuativo;
l) acquisti e alienazioni immobiliari, relative permute, appalti e concessioni che non siano previsti espressamente in atti fondamentali del consiglio o che non ne costituiscano mera esecuzione e che, comunque, non rientrino nella ordinaria amministrazione di funzioni e servizi di competenza della Giunta, del segretario o di altri funzionari;
m) definizione degli indirizzi per la nomina e la designazione dei rappresentanti del comune presso enti, aziende ed istituzioni, nonché nomina dei rappresentanti del consiglio presso enti, aziende ed istituzioni ad esso espressamente riservata dalla legge.

Il consiglio, nei modi disciplinati dallo statuto, partecipa altresì alla definizione, all’adeguamento e alla verifica periodica dell’attuazione delle linee programmatiche da parte del sindaco o del presidente della provincia e dei singoli assessori. Le deliberazioni in ordine agli argomenti di cui al presente articolo non possono essere adottate in via d’urgenza da altri organi del comune, salvo quelle attinenti alle variazioni di bilancio adottate dalla Giunta da sottoporre a ratifica del consiglio nei sessanta giorni successivi, a pena di decadenza
VERIFICATO che L’art. 27 del vigente regolamento del consiglio comunale disciplina le modalità per la presentazione delle proposte di deliberazioni di competenza consiliare, escludendo una qualunque valutazione della proposta da parte della Giunta comunale, se non per quelle che sono di sua diretta emanazione;
PRESO ATTO che la delibera di GC n. 87 del 20.5.2010 (direttiva vincolante) introduce il criterio del preventivo sindacato adottivo di tutte le proposte da parte della giunta comunale da sottoporre all’esame del consiglio comunale, sì da pregiudicare l’autonomia di giudizio del presentatore della proposta medesima, oltre che introdurre meccanismi di valutazione che esulano dalla competenza della giunta ed appesantiscono l’economia temporale del procedimento in stridente violazione sia del TUEL che del regolamento del consiglio comunale.
Tanto premesso, i sottoscritti consiglieri comunali IMPEGNANO IL Sindaco e la Giunta comunale a revocare con urgenza in quanto contraria alla legge ed al regolamento comunale la direttiva vincolante impartita con la deliberazione di Giunta comunale n. 87 del 20.5.2010. I Consiglieri Comunali

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