Dopo il 4 marzo credevamo fosse possibile dare un governo al Paese. Avevamo solo 2 scelte: PD o Lega.
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Fabrizio Ortis
CAMPOBASSO – Abbiamo preferito e iniziato con la Lega e gli abbiamo chiesto di mettersi al tavolo sui grandi temi (tasse, imprese, povertà, sicurezza, ecc.). Salvini però ci chiedeva due condizioni: accettare Berlusconi e avere un premier scelto dal centro destra. Cioè non è stata mai chiesta la testa di di maio ma quella del M5s. Perché il m5s doveva rinunciare alla Premiership e accettare anche Berlusconi e Meloni nel governo. Un cdx che non esiste come coalizione ma solo come opportunità per vincere i collegi uninominali. Se FI avesse preso un solo voto in più della Lega sarebbe già andato con Renzi come ha già fatto in passato scaricando Salvini.

In ogni caso, un contratto con il centro destra e Berlusconi avrebbe creato un governo incapace di risolvere i problemi dei cittadini perchè si sarebbe passato la maggior parte del tempo a litigare. Berlusconi ha bloccato tutto per 20 anni. Figuriamoci quale governo di cambiamento sarebbe possibile fare con lui. Nessuno. Le coalizioni, come quella finta del centrodestra, si sono formate unicamente per i collegi uninominali e per le convenienze che dava questa legge elettorale. 

Finiti i 50 gg avevamo solo un’altra opportunità per fare un governo al Paese. È stata una scelta molto sofferta perchè sapevamo e sappiamo cosa è il pd. Sappiamo la devastazione che fanno le amministrazioni locali del pd sul nostro territorio. Abbiamo visto i 5 anni di malgoverno dalla buona scuola al jobs act. Però quando si ha il 32 quasi il 33% e oltre 11 milioni di voti devi almeno provare a dare un governo a questo paese. E pensando alle persone e ai loro problemi cerchi di concentrarti unicamente sui temi e le soluzioni per la gente.
Ma l’obiettivo di questi signori non è risolvere i problemi della gente ma era quello di non mandare il movimento al governo. Salvini e Renzi si sono sentiti telefonicamente sempre e hanno macchinato per impedire il governo del cambiamento. Ci hanno impedito di andare al governo con trabocchetti. Adesso Salvini dica chiaramente ai cittadini se vuole andare al voto o fare un governo di ammucchiata. Ma questo deve farlo con i voti anche del PD.

Il Pd è ancora Renzi. L’intervista di Renzi da Fazio ne dà atto. Renzi ha fatto chiaramente capire che al Senato non ci sarebbero i numeri e allora la direzione del PD diventa una farsa. Ma soprattutto l’uscita di Renzi è istituzionalmente offensiva nei confronti del Quirinale che stava attendendo comunque la decisione democratica del PD. Nel Pd stavamo avviando un percorso sui temi come ci era stato confermato alle consultazioni con il Presidente Fico, ma poi Renzi ha bloccato di nuovo tutto.

Alle amministrative andiamo meno bene perché non ci alleiamo con le Liste civiche e non facciamo accozzaglie. Le comunali vanno in un modo e le politiche sono un’altra cosa. Paragonare questi due dati è sicuramente disonesto per tante dinamiche.

Tutti adesso vogliono la cambiare la legge elettorale. Perdere altri 2 anni di tempo nei quali non fare letteralmente niente per i cittadini. In questo momento, dunque, dobbiamo scongiurare due pericoli: parlarne per altri anni della legge elettorale e discutere sul centro destra che non si mette d’accordo.

Nei programmi elettorali i partiti hanno tutti temi belli. Il problema è che poi non li attuano per i cittadini e quando vengono messi alla prova dal M5S che chiedeva un contratto da sottoscrivere alla luce del sole e con dentro le soluzioni per i problemi dei cittadini, i partiti da Salvini al PD scappano. Hanno paura di perdere le poltrone e scelgono chiaramente queste alla gente. Sarebbe stata bello far vedere ai cittadini e a tutto il Paese il contratto. Far vedere che a prescindere dai partiti la politica deve risolvere i problemi della povertà, dei giovani, delle famiglie, degli anziani.

Al centro del contratto noi avremmo messo i temi dei cittadini. I partiti hanno preferito ancora una volta loro stessi.

Fabrizio Ortis
Portavoce del M5S presso Senato della Repubblica
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