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TERMOLI – In questi giorni si è tenuta sul portale del Movimento 5 Stelle un’importante consultazione in tema di diritti civili, è infatti in discussione, in commissione giustizia al Senato, un testo di legge che porti l’introduzione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso nell’ordinamento italiano. Quì è possibile consultarne il testo completo. Finora l’Italia ha subdolamente indugiato rispetto a molti altri Paesi europei su questo delicato tema. Diverse proposte sono state avanzate a partire già dagli anni ottanta ma nessuna maggioranza si è mai presa la responsabilità di approvare una norma che va contro alcuni dei principi cattolici e che incontra ancora forti pregiudizi nell’opinione pubblica. Ad oggi, nel nostro Paese non esiste una legge sulle unioni civili. Questa limitatezza determina l’esistenza delle cosiddette “coppie di fatto” (eterosessuali ma anche omosessuali) ovvero coloro che, pur godendo teoricamente dei diritti e dei doveri come qualsiasi altro cittadino, nella pratica, non sono riconosciute dall’ordinamento vigente. Un esempio, tra i tanti, che sottolinea questa difformità normativa si concretizza nel diritto di successione in ambito matrimoniale. In Italia, se uno dei due coniugi decede, l’altro è erede legittimo, mentre tra due conviventi non esiste alcun diritto all’eredità (a meno che il partner defunto non avesse destinato altrimenti i suoi beni in un testamento).

È il caso, venuto agli onori della cronaca recente, dell’eredità del compianto artista Lucio Dalla. Tuttavia, seppur lentamente, le cose cambiano e l’opinione pubblica adesso è diventata molto più sensibile a questa tematica etica. Nella nostra consultazione online il 90% dei votanti si è espresso a favore della possibilità da parte di persone dello stesso sesso di vedere riconosciuta la propria unione. unioni civili in Europa unioni civili in Europa Anche l’Unione Europea esorta affinché si adotti un provvedimento in tale materia. La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea vieta qualsiasi forma di discriminazione basata sulle condizioni personali o sulle tendenze sessuali, infatti l’art 21 comma 1 determina “È vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l’origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l’appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l’età o le tendenze sessuali.”

Sebbene la Costituzione Italiana attribuisca ad ogni cittadino pari dignità sociale, senza distinzione di condizioni personali e sociali, ed imponga alla Repubblica di rimuovere ogni ostacolo di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana, la strada da percorrere per il pieno raggiungimento della generale parità sociale è ancora lunga e irta di retrivi ostacoli moralizzanti. [art. 3 “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”] Auspicando che il legislatore ponga al più presto rimedio a questa triste lacuna, riteniamo che il Comune, quale ente più vicino alla cittadinanza e in possesso dei poteri ad esso attribuiti dal Decreto Legislativo 267/2000, debba assumersi il compito di promuovere le pari opportunità, agevolando in questo caso le unioni di fatto e favorendo l’integrazione sociale.

Al tal fine il Movimento 5 Stelle Termoli, attraverso il suo portavoce in Consiglio Comunale Nicolino Di Michele, ha presentato una proposta per l’istituzione del registro comunale delle unioni civili, come previsto dall’art 1 della legge n 1228 del 1954 Ordinamento delle Anagrafi della popolazione residente: “Nell’anagrafe della popolazione residente sono registrate le posizioni relative alle singole persone, alle famiglie ed alle convivenze, che hanno fissato nel Comune la residenza, nonché le posizioni relative alle persone senza fissa dimora che hanno stabilito nel Comune il proprio domicilio, in conformità del regolamento per l’esecuzione della presente legge.” e dall’art. 4 del regolamento anagrafico (DPR 223/1989) “Agli effetti anagrafici per famiglia si intende un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso comune.”

Difatti ai Comuni quali enti responsabili dei registri anagrafici è data facoltà di rilasciare a chi ne fa apposita richiesta un attestato di famiglia anagrafica basata su vincolo affettivo. Riteniamo che questo sia solo un piccolo passo verso il riconoscimento di un diritto fondamentale della persona umana: quello di vedere riconosciuta, senza discriminazioni, la propria famiglia. Intendiamo inoltre lanciare un ennesimo segnale a chi ci governa: il tempo è giunto, non si può più aspettare, è necessario al più presto approvare una legge che elimini la discriminazione giuridica nei confronti delle persone omosessuali, tassello determinate nella costruzione di una autentica parità sociale.

3 Commenti

  1. bah!
    Complimenti vivissimi al M5S che ha centrato davvero qual’e’ la priorita’ dell’amministrazione comunale di Termoli! Altro che viabilita’, servizi al cittadino, turismo sostenibile, welfare e chiacchiere varie!