CAMPOMARINO _ Nasce a Campomarino il Comitato per la Difesa del Porto turistico del paese. La nuova associazione con dei manifesti affissi sui muri del centro rivierasco in questi ultimi giorni non ha perso tempo ed ha subito puntato il dito contro la società mista accusata di fallimento rispetto al completamento della struttura, rimasta completamente “paralizzata” da diversi anni nonostante i finanziamenti ottenuti. Per il Comitato sembra arrivato il momento di voltare pagina.
“La recente decisione dell’Amministrazione Comunale di sciogliere la società “Porto Skanderbeg” ha finalmente aperto uno spiraglio per la riappropriazione del porto turistico da parte del comune _ si legge sul manifesto affisso sui muri comunali _. Nel lontano 1983 il porto turistico di Campomarino, all’epoca unico nella costa molisana, nasceva con l’idea di uno sviluppo turistico “integrato”, al servizio non solo del territorio di Campomarino ma di tutto il basso molise.
A distanza di dieci anni i sogni di una generazione di campomarinesi e di varie amministrazioni comunali, che nel porto hanno visto la speranza di un turismo diverso e più qualificato, volano per nuove occasioni di lavoro e benessere, sono miseramente naufragati di fronte al degrado ed all’abbandono in cui oggi versa.
Oltre quattro anni di gestione “mista” pubblico-privato,hanno bloccato il necessario e già finanziato completamento strutturale, mentre sulla costa molisana in due anni sono nati e prosperano due porti turistici: a Termoli ed a Montenero di Bisaccia. E’ la storia di un vergognoso fallimento poiché non vogliamo che i soldi pubblici siano stati spesi inutilmente, senza guardare alle responsabilità del passato, noi cittadini di Campomarino abbiamo costituito un Comitato per la difesa del Porto turistico.
Il comitato è aperto a tutti senza alcuna distinzione culturale, professionale, economica e soprattutto politica e sarà di supporto all’azione dell’Amministrazione Comunale e di quanti vogliano lavorare per salvare il nostro porto.
Siamo disponibili a dialogare con le Istituzioni che a vario titolo sono interessate ai destini del porto ma, se necessario, siamo pronti a testimoniare attivamente il nostro parere anche nelle forme più clamorose, ovviamente nel rispetto dei limiti previsti dalla legge. Fra alcuni giorni comunicheremo alla cittadinanza le indicazioni per poter aderire al comitato ed il programma con le prime iniziative da intraprendere”.