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TERMOLI _ L’obiezione di coscienza davanti a crimini come eutanasia o aborto, prevista dalla legge per i medici, deve valere anche per i farmacisti. Lo ha chiesto il presidente della Lega Sannita Lorenzo Lommano in un suo recente intervento in occasione di un incontro tenuto a Ururi. L’obiezione di coscienza, deve permettere ai farmacisti di “non collaborare direttamente o indirettamente alla fornitura di prodotti che hanno per scopo scelte chiaramente immorali, come per esempio l’aborto e l’eutanasia”. Secondo Lommano, “il diritto-dovere all’obiezione di coscienza non riguarda solo i farmacisti cattolici ma tutti i farmacisti, perché la questione della vita e della sua difesa e promozione non è prerogativa dei soli cristiani. Anche se dalla fede riceve luce e forza straordinarie, essa appartiene a ogni coscienza umana che aspira alla verità ed è attenta e pensosa per le sorti dell’umanità”. “Desideriamo quindi esortare tutti – ha concluso Lommano – ad essere testimoni coraggiosi nell’esercizio della professione del valore inalienabile della vita umana, soprattutto quando è più debole e indifesa”.myPage
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Vescovo Claudio Palumbo: “diventiamo tutti costruttori di pace”
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