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PORTOCANNONE – La commissione di vigilanza sui pubblici spettacoli del Comune di Portocannone ha espresso parere favorevole alla carrese, l’ultima rimasta da valutare dopo il via libera dato alle corse dei carri di San Martino in Pensilis e Ururi. Nei tre centri del Basso Molise da decenni si svolge la competizione a squadre che richiama migliaia di turisti.

Quest’anno lo svolgimento era stato messo a rischio dall’ordinanza del 21 luglio 2011 dal tema: “Disciplina di manifestazioni pubbliche o private nelle quali vengono impiegati equidi, al di fuori degli impianti e dei percorsi ufficialmente autorizzati” ma i permessi rilasciati dalle commissioni comunali di vigilanza, ne ha scongiurato il blocco.

Il sindaco del paese Luigi Mascio ha annunciato lo svogimento dell’antica manifestazione su Facebook. La carrese si terra il 20 maggio prossimo in onore della Madonna di Costantinopoli.

Il 30 aprile, invece, è prevista la Carrese a San Martino in Pensilis e successivamente quella di Ururi. L’ok delle varie commissioni comunali di vigilanza è arrivato per tutte e tre le antiche corse dei carri trainate dai buoi.

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2 Commenti

  1. d
    Decine di migliaia di turisti?????????????
    Ma se I carri ormai non li seguono neanche piu'(tutti) gli abitanti dei “paesi carristi”!!!
    Ormai la gente si e’ stancata e , a causa della crisi, ha altro a cui pensare. Comunque le carresi non hanno mai attratto turismo se non quello locale dei paesi interessati.
    Non raccontiamoci le favole.

  2. la verità sta nel mezzo
    Sarà pure esagerato parlare di miglia di turisti, non ci saranno carovane di autobus di gente interessata alla carrese, però di certo è una delle poche manifestazioni che attraggono gente, soprattutto se si considera che cadono in giornate tendenzialmente lavorative e non proprio in periodi di vacanza! Se poi si nota una flessione anche nei locali, a parte la crisi, grossa parte della “colpa” per me ce l’ha chi trasmette la diretta tv. Però se la giornata è bella e non è un giorno feriale a me sembra proprio che si possa tranquillamente parlare di migliaia di persone che le vanno a vedere.