LARINO _ Rinvio a giudizio con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa per 8 dei 9 principali accusati dell’operazione “Off-Shore”, l’inchiesta della Guardia di Finanza di Termoli sulla mega truffa all’Unione Europea messa a segno in porto a Termoli, non luogo a procedere per Basso Cannarsa, marittimo di Termoli, prosciolti per prescrizione dei termini 25 persone accusate di reati satelliti tra cui falso.
La decisione è del Gup del Tribunale di Larino Cordisco a conclusione di una lunga Udienza preliminare tenutasi oggi e conclusasi intorno alle 17 inerente l’inchiesta scattata nella primavera del 2006 ed in cui rimasero “impigliati” i vertici dell’Associazione “Motopesca” di Termoli che gestiva impianti in porto, un dirigente della Regione Molise, professionisti, armatori, imprenditori e politici pugliesi. I finanziamenti pervenuti dall’Ue non furono impiegati per la realizzazione di un impianto off-shore di miticoltura così come progettato dalla Motopesca ed altre strutture in ambito portuale.
I finanzieri riuscirono ad individuare ed a smascherare un “sodalizio criminale finalizzato alla frode fiscale ed all’indebita percezione di finanziamenti comunitari”. Quattordici le ordinanze di custodia cautelare eseguite nel 2006 di cui 5 in carcere e 9 ai domiciliari mentre altri due soggetti furono destinatari della specifica misura concernente “l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria”. Nel corso dell’inchiesta i militari avevano anche individuato false fatture per oltre 6 milioni di euro. La prima udienza del processo è prevista per il 13 ottobre prossimo in Tribunale a Larino.
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