L’Ospedale Vietri
LARINO _ Un passo indietro è uno degli ultimi inviti che ci è stato rivolto in merito alla vicenda dell’Ospedale Vietri di Larino dal movimento Larinascita. Un passo indietro rispetto a cosa? Rispetto ad un comitato sorto con ritardo cioè a giochi fatti e che, come un disco rotto ,continua a propugnare una cosa impossibile, vale a dire il ritiro della delibera 1261 da parte del Presidente Iorio. Richiesta bocciata qualche giorno fa da Iorio e che alla luce del piano di rientro impostoci dal Governo , non ha nessuna possibilità di essere accolta neanche nei prossimi giorni. Non si può escludere che il governatore della Regione possa magari sospendere temporaneamente la delibera servendosi della quarta commissione e magari in attesa del probabile commissariamento da parte di Roma. Ci chiediamo però a cosa possa servire una breve sospensione quando siamo di fronte ad un buco di 500-600 mln di euro che dobbiamo ripianare negli anni e che quindi comporterà altri tagli e sacrifici in aggiunta a quelli già proposti attualmente. Chi non ha mai fatto sentire la propria voce su tante questioni che hanno riguardato il nostro paese avrebbe il dovere di essere più rispettoso delle tante battaglie combattute da Larino Viva , tra le quali anche quella della raccolta differenziata dei rifiuti, tanto cara a chi ci ha diretto contro solo mendaci affermazioni.
Almeno dico leggete la proposta prima di abbandonarvi ad affermazioni irreali , fatte tra l’altro , dimenticandosi deliberatamente, che il defcit sanitario accumulato in questi anni dagli amministratori di centro destra alla regione e il federalismo fiscale , ci obbligano a fare sacrifici . Allora mi corre l’obbligo di fare due rettifiche: – primo il sottoscritto non ha mai aderito al comitato ma, invitato, ha partecipato a due incontri dicendo la sua senza mai sottoscrivere nessun documento di adesione ne a titolo personale ne come capogruppo del movimento Larino Viva.
Secondo, e questo è l’aspetto più paradossale della vicenda, la nostra proposta, etichettata per ben due volte, dall’estensore dell’articolo a nome del suddetto movimento , come quella che propone la chiusura dei tre reparti, prende invece solo atto della volontà di chiudere i famosi tre reparti, confermata poi dalla delibera 1261, formulata da tempo dagli amministratori Regionali di centro destra e di certo non amici nostri . Senza perderci d’animo abbiamo elaborato una proposta di riassetto che ci permettesse in seguito alla chiusura di questi reparti di salvare il nostro ospedale e di rilanciarlo proiettando la sua sicura sopravivenza in un futuro di lunga durata. La nostra proposta prevede pertanto che se proprio si devono chiudere i tre reparti ,vengano potenziati i rimanenti con un occhio di attenzione all’area medico geriatrica, alla riabilitazione di primo e secondo livello, alla oculistica come polo di riferimento e di eccellenza regionale,al pronto soccorso 24h, alla apertura del reparto di terapia intensiva, alla nuova iperbarica , al potenziamento del centro di diabetologia , all’ hospice come centro di riferimento regionale ecc.
La nostra proposta ha due pilastri fondamentali: unico stabilimento ospedaliero Termoli – Larino e nessuna duplicazione di reparti tra i due in modo da offrire servizi sanitari diversificati e non sovrapponibili per un buon 80% dell’offerta. Evitando anche di metterli in competizione tra di loro e pretendendo reparti di elevata qualità , si fa in modo di attrarre clientela anche dalle altre regioni. Se altri sanno fare meglio di noi e hanno una proposta da sottoporci noi la vaglieremo con attenzione ma di tempo non c’è ne è più e per il momento abbiamo visto solo fumo ma niente arrosto. 

                                                                                                                                       Giampiero Cataffo Larino Viva

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