“ Bondi fa salvi i soprintendenti e affossa i lavoratori per far quadrare i bilanci delle Fondazioni. I lavoratori anzichè essere considerati la forza primaria della produzione, vengono considerati come l’unico problema del dissesto in cui versano molte fondazioni; nessuna soluzione è stata proposta né nel testo del decreto per ovviare agli sprechi connessi ai costi esorbitanti di molte produzioni né per i compensi sostanziosi degli amministratori. L’investimento sulla cultura significa anche stimolare la crescita lavorativa di un comparto altamente specialistico come è quello delle fondazioni lirico-sinfoniche, favorire lo sviluppo e la tenuta del settore, sostenere e valorizzare il sapere e la capacità dei giovani artisti del futuro.”
“La lunga maratona notturna dunque qualche risultato lo ha sortito e l’IDV, con l’ordine del giorno a mia firma, – conclude la Di Giuseppe – porta a casa per i lavoratori, l’impegno del Governo affinché siano introdotti strumenti che garantiscano l’efficienza e la funzionalità degli organismi di controllo preposti alle Fondazioni anziché limitare le opportunità occupazionali in questo settore. Se così non sarà infatti, si andrà inesorabilmente all’annullamento della forza del teatro e della musica dal vivo che – come ho già detto – ha sempre recitato una parte importantissima nello sviluppo della cultura del Paese”.