Muraglia Termoli
La cosiddetta Muraglia Cinese costruita negli anni ’70 a Termoli

TERMOLI – Il Comitato Referendario No Tunnel ha paragonato la Mobilità Sostenibile presentata dal Comune definendola un Grande Scempio … il più grande fra i tanti scempi paesaggistici urbanistici e culturali subìti dalla città di Termoli  nell’ultimo secolo”. 

I nostri giovani politici, potrebbero guardare un po’ indietro nella storia del paese per scoprire che il “Sacco di Termoli” è stato già  compiuto dagli anni settanta in poi sotto l’allora Amministrazione Democristiana. Risale, infatti,  a quel periodo la costruzione di EDIFICI PUBBLICI E PRIVATI PIU’ BRUTTI DI TERMOLI!
 
Oggi,  a sostegno di questa nuova incredibile tesi – che dimostra anche di non conoscere la vera storia del paese – il Comitato Referendario elenca addirittura 18 osservazioni – scempio , una più incredibile dell’altra.
Non le riferiremo tutte per non tediare il lettore. La cosa più ridicola  è che  la maggior parte degli interventi proposti nel cosiddetto Grande Scempio non siano considerati di Pubblico interesse.
Ne citiamo alcuni:
– non è di pubblico interesse il fabbricato polifunzionale sotto il Piano di S. Antonio comprendente il parcheggio e l’ auditorio;
– non è di pubblico interesse lo scavo del Tunnel in prossimità dell’attuale Torretta del Belvedere e della seconda Torretta perché sarebbe – – sia a rischio di crollo che a rischio archeologico;
– si critica lo sbancamento del Costone di S. Antonio e l’omonima Villa Comunale che verrebbe inquinata dallo scarico delle auto del sottostante parcheggio (?);
– si arriva persino a citare…udite…udite, la “inadeguatezza delle finestrature delle attività commerciali e ricettive (sic!);Entriamo, “per amore e per pietà”, in qualcuna delle “osservazioni” proposte dal Comitato.

A Termoli, come ho già scritto più volte, esiste solo  qualche edificio  pubblico. A parte il piccolo  Cinema parrocchiale di S. Antonio, per gli spettacoli teatrali e anche solo cinematografici, nonché per le conferenze e affini, i  termolesi si devono  recare a Guglionesi, a Vasto, o a Campobasso. Questo fatto è, senza nulla togliere a questi centri molisani, una vergogna per un paese civile e con un minimo di attenzione alla cultura: Si deve  aspettare l’estate per poter utilizzare il Teatro Verde del Molinello!
E non parliamo del “massacro” delle multe che gli automobilisti subiscono specialmente  nei mesi estivi per la mancanza di adeguati parcheggi!
Riguardo poi, ai pericoli che il famigerato Tunnel può provocare in corrispondenza delle due Torrette (quella esistente e quella “probabile” che verrebbe alla luce con gli scavi), le imprese sanno bene che si possono eseguire opere provvisionali per evitare i crolli paventati.
E qui, la PAURA DI CRESCERE E DI VOLARE PIU’ IN ALTO, diventa terrore per tutti quelli che non sono addetti ai lavori. Gli scavi, invece, potrebbero offrire la possibilità di rinvenire resti della città antica. Ma ai termolesi, questa eventuale ipotesi culturale, non interessa! La Lega si è espressa chiaramente affermando  che… ORA CHE HA FATTO IL PIENO INSIEME AI PENTASTELLATI, NON GLIE NE PUO’ FREGA’ DE MENO!”.
Ribadiamo ancore una volta – qualora ce ne fosse ancora bisogno – che città come Napoli e, di recente, anche Milano e Torino, eseguendo normali scavi nel sottosuolo per la costruzione di nuove linee della Metropolitana, hanno scoperto e quindi posto in bella mostra, resti di antiche vestigia e utensili che hanno contribuito a far conoscere meglio la città. Ma ai termolesi, sempre e solo legati al cielo, al mare, al sole e tanta…tanta monnezza culturale, tutto ciò non interessa affatto perché sono contenti così, con quello che hanno…
Fra un po’ non avranno neanche più i cattivi  “neri” africani che s’aggirano oggi per la città perché la Lega provvederà a rispedirli insieme a donne, vecchi e  bambini nella disperazione dei loro lidi.
Inoltre, il nuovo presidente della Regione Molise, eletto con i voti leghisti – dicono sempre i benpensanti  –  sarà più attento ed imparziale di quanto non sia stato il suo predecessore Frattura: sarà lui che farà giustizia sommaria delle famiglie di poveri cristi che approderanno a Termoli?
I “CORSI E RICORSI” di Gianbattista Vico, non  hanno insegnato proprio niente!? Sembra, infatti di ritornare al periodo delle LEGGI RAZZIALI del ’38, CON LA CACCIA AGLI EBREI E AGLI ZINGARI.  Questa volta tocca agli africani! Domani potrebbe toccare anche a noi, che la “democrazia” ce la siamo conquistata anche col sangue e il sudore dei nostri padri.
I Molisani, come molti italiani, hanno la “memoria corta!” E se la storia e i 50 milioni di morti dell’ultimo conflitto mondiale non sono serviti a niente, vivremo tutti FELICI E…SCONTENTI!
Saverio Metere

Articolo precedenteLa Salute… prima di tutto!
Articolo successivoFoglio di via obbligatorio del Commissariato di Termoli per un polacco
Saverio Metere
Saverio Metere è nato a Termoli il 23 settembre del 1942. Vive e lavora a Milano dove esercita la professione di architetto libero professionista. Sposato con Lalla Porta. Ha tre figli: Giuseppe, Alessandro, Lisa. Esperienze letterarie. Oltre ad interventi su libri e quotidiani, ha effettuato le seguenti pubblicazioni: Anno 1982: Lundane da mazze du Castille, Prima raccolta di poesie in vernacolo termolese; anno 1988: I cinque cantori della nostra terra, Poeti in vernacolo termolese; anno 1989: LUNDANANZE, Seconda raccolta di poesie in vernacolo termolese; anno 1993 da Letteratura dialettale molisana (antologia e saggi estetici–volume primo); anno 1995: da Letteratura dialettale molisana (antologia e saggi estetici–volume secondo); anno 2000: I poeti in vernacolo termolese; anno 2003 (volume unico): Matizje, Terza raccolta di poesie in vernacolo termolese e Specciamece ca stá arrevanne Sgarbe, Sceneggiatura di un atto unico in vernacolo termolese e in lingua; anno 2008: Matizje in the world, Traduzione della poesia “Matizje” nei dialetti regionali italiani e in 20 lingue estere, latino e greco.