
Ed è di un gruppo di residenti della città tra cui imprenditori e titolari di locali commerciali l’avvio di una sottoscrizione popolare promossa dal comitato “LA CITTA’ DEI BAMBINI” di Termoli in collaborazione con alcune associazioni ambientalistiche italiane e da “Per il Bene Comune” di Ferrara da inviare ai massimi vertici istituzionali: Presidente della Repubblica Napolitano, al Presidente del Consiglio, al Presidente del Senato e della Camera dei Deputati, ai parlamentari. La raccolta di firme è iniziata oggi e, nell’arco di poche ore, ha già suscitato interesse e numerosi consensi tra i termolesi che si stanno recando a firmare la petizione.
“Noi cittadini e cittadine italiane, visto il Piano Triennale per lo Sviluppo approvato dal Consiglio dei Ministri che lancia il ritorno all’energia nucleare, facciamo presente che il popolo italiano ha votato a larghissima maggioranza, con i 3 ferendum del 1987, l’uscita definitiva dell’Italia dall’avventura nucleare, come hanno deciso anche Austria, Polonia, Germania, Belgio, Olanda, Spagna e Svezia puntando sulle energie rinnovabili _ si legge sulla petizione _, il nucleare non ci libera della dipendenza dall’estero, non esiste il nucleare sicuro e pulito in quanto i reattori di quarta generazione sono previsti tra 25 e 35 anni, la strada maestra sono le energie rinnovabili. Il nucleare è fuori mercato, vive grazie a sovvenzioni statali e militari.
Le stime Usa per i nuovi impianti danno il costo del kwh nucleare a 6,3 cent., addirittra il 20 per cento in più dei 5,5 cent. del gas o 5,6 del carbone. L’unico reattore in costruzione in Europa è in Finlandia. Chiediamo ai massimi rappresentanti di Stato e Parlamento di non tradire la volontà popolare e non imboccare con i nostri soldi questo costosissimo vicolo cieco“.