CAMPOBASSO _ Premesso che: • in attuazione dell’articolo 15 dell’ordinanza indicata in oggetto, la Regione Molise ha predisposto un programma pluriennale d’interventi, diretti a favorire la ripresa produttiva nei territori molisani colpiti dal sisma dell’ottobre 2002 e dall’alluvione del gennaio 2003, finanziato con il concorso di risorse regionali, nazionali e comunitarie;
• in attuazione a tale programma la Regione Molise ha emanato bandi pubblici per l’attivazione di una serie di azioni tra cui, Azione 1.2.2 “Aiuti agli investimenti nelle Imprese Artigiane” e Azione 1.2.3 “Aiuti alle imprese del Commercio”, i quali avevano il fine di selezionare le imprese da incentivare per favorire lo sviluppo e il consolidamento del sistema imprenditoriale molisano;
• a seguito di selezione delle domande inoltrate, da parte della preposta struttura regionale, le imprese risultate beneficiarie hanno firmato il contratto di finanziamento in cui, tra l’altro, la Regione Molise, per conto del Commissario Delegato, ha concesso un contributo in conto capitale (a fondo perduto);
• nel summenzionato contratto si stabilisce, altresì, che la Regione Molise si impegna ad erogare le somme concedibili per legge, a cofinanziamento dell’intero investimento proposto, a seguito di realizzazione dello stesso nei modi e nei termini sanciti nel contratto stesso; • l’erogazione alle ditte beneficiarie in unica soluzione del contributo o del saldo del contributo sarà effettuata entro 30 giorni successivi al collaudo dell’intervento, come previsto dal contratto.
Considerato che: • numerose ditte beneficiarie di codesto programma hanno realizzato l’intero investimento e da mesi il loro intervento è stato collaudato positivamente da tecnici preposti dalla struttura regionale; CHIEDE 1) di conoscere i motivi per cui queste somme ancora non vengono erogate e se gli stessi sono connessi a ritardi burocratici o amministrativi della Giunta Regionale; 2) di sapere quali iniziative si intendono intraprendere per sbloccare i pagamenti a saldo in favore di un numero così elevato di imprese per investimenti già conclusi e collaudati; 3) se non sia opportuno in futuro, stante la gravità della crisi economica e sociale che piega i nostri settori produttivi, di predisporre con maggiore celerità tutti i provvedimenti necessari che non scaricano le inefficienze pubbliche sulle attività imprenditoriali private.

Michele Petraroia

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