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Lo sciopero di Termoli
Lo sciopero di Termoli
TERMOLI – “Studenti e lavoratori uniti nella lotta”, “studenti contro la precarietà”. Sono stati gli studenti, oltre 1.500, a fare la parte da leone oggi a Termoli durante lo sciopero generale che ha visto riuniti in città quasi 3.500 persone tra sindacalisti, operai, pensionatii. I ragazzi delle scuole superiori hanno sfilato per le vie del centro cittadino con striscioni e slogan colorati accompagnati al loro passaggio da musica contemporanea e fischi. A Termoli in mattinata sono arrivati 20 autobus da tutta la regione, posteggiati sulla banchina del porto. Si tratta di sindacalisti appartenenti a tutte le sigle, dai metalmeccanici alla scuola, alla funzione pubblica alla scuola ma anche alcuni sindaci tra cui quello di Roccavivara Domenico Di Lisa. Tutti sono scesi in strada con manifesti colorati e bandiere.

Con megafoni hanno lanciato accuse al Governo ma anche anche invitato tutti a prendere parte allo sciopero generale: “uno sciopero per difendere i nostri diritti. Prima una donna in gravidanza veniva licenziata, oggi non è più così ma dobbiamo continuare a batterci per difendere il lavoro ed i diritti”. Pesante lo schieramento di forze dell’ordine nel corso della manifestazione di oggi. Momenti di tensione si sono vissuti quando il corteo è passato davanti la stazione ferroviaria ed alcuni manifestanti avrebbero tentato di raggiungere lo scalo ma l’intervento degli agenti ha scongiurato il blocco dei binari. La Polizia ha subito “blindato” lo scalo.

A chiudere lo sciopero generale, l’intervento in Piazza Duomo di Morena Piccinini, sindacalista della Cgil nazionale. La Piccinini ha “infiammato” la folta platea del centro storico.

“Siamo alla lotteria dei diritti – ha detto -. Dare spazio al lavoro sociale, quello pulito, no quelle brutte situazioni che abbiamo visto in questi giorni. Il lavoro che valorizza anche il volontariato, le autonomie locali, che rende il territorio protagonista della sua crescita. Di questo abbiamo bisogno”. La Piccinini chiede poi risposte al Governo.

“Vogliamo risposte e le vogliamo nella legge di stabilità, le vogliamo negli atti che devono mettere in campo con i decreti e noi non abbandoniamo questa nostra mobilitazione – ha concluso -. Nel caso non ci sia risposta, saremo ancora qui a dire: adesso basta il verso lo dobbiamo cambiare noi”.

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