TERMOLI – L’Ordine degli Psicologi del Molise esprime profonda preoccupazione nei confronti delle politiche sanitarie regionali che si sono assestate negli ultimi decenni su una insufficiente dotazione numerica degli psicologi nelle piante organiche d ell’Azienda Sanitaria molisana . Un processo regressivo che ignora i principi sanciti da oltre mezzo secolo dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che intendono la salute non come assenza di malattia ma come la coesistenza di benessere fisico, psichico e sociale.
L’attuale organizzazione delle strutture sanitarie regionali risulta essere limitata ad una visione parziale e prevalentemente organicistica di salute per cui la carenza di servizi di assistenza psicologica priva i Servizi sanitari della capacità di garantire un reale e globale accertamento dei bisogni , nonché una efficace risposta ad una domanda sempre più complessa e richiedente l’integrazione delle diverse discipline sanitarie e socia li. Tale assett o coinvolge tutti i servizi pubblici regionali offerti attraverso Consultori Familiari, Centri di Salute Mentale, Servizi di Riabilitazione, Servizi per le Dipendenze Patologiche, Servizi di Neuropsichiatria Infantile.

Tutto questo a fronte dei dati allarmanti forniti dalle rilevazioni epidemiologiche nazionali e regionali che rilevano un crescente aumento del disagio psichico nella popolazione legato a fattori storico – ecomomici, culturali e demografici ed espresso in particolare dalla maggiore incidenza di episodi di violenza nei confronti di donne e minori , dal numero sempre più elevato di suicidi , dall’aumento delle patologie psichiatriche , dei disturbi dello sviluppo e dalla nascita e diffusione di nuove dipendenze patologiche tra i giovani e giovanissimi. Particolarmente carenti risultano i servizi di assistenza psicologica a minori e a famiglie con disagio delle aree del Basso Molise e del la Provincia di Isernia, molto spesso costretti a ricorrere a cure specialistiche difficilmente raggiungi bili e dispendiose sotto il profilo economico oltre che emotivo.

A questa condizione vanno sommate le difficoltà d a parte di giovani adolescenti affetti da patologie della condotta alimentare ad accedere a servizi specialistici, integrati, multidisciplinari che nella quasi totalità dei casi si rilevano vitali per la soprav vivenza stessa, oltre che per contrastare la strutturazion e di quadri psicopatologici tendenti alla cronicità.

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