TERMOLI _ Fila di auto al porto di Termoli per gettare buste di spazzatura non differenziata nei vecchi cassonetti affilati ed esposti in bella vista nella zona del “Triangolo”. L’area della banchina di nord-est, con la presenza dei tanti contenitori di rifiuti, si è trasformata in una “pattumiera a cielo aperto”

Una semplice passeggiata a piedi nella zona fa balzare agli occhi lo spettacolo poco dignitoso: cassonetti aperti e traboccanti di rifiuti fanno ormai da sfondo alle navi che quotidianamente attraccano alla banchina, barche arruginite e malridotte giacciono da anni nel cantiere navale senza ricevere nessuna manutenzione e fila di macchine si accalcano numerose per riempire i pochi cassonetti già stracolmi.

Infatti, quelli del Porto, sono gli unici cassonetti della città in cui non viene applicata la differenziata e proprio per questo mèta ideale per coloro che non vogliono perdere tempo e per chi non ha il minimo interesse per la salvaguardia e la tutela dell’ambiente.

Il porto, da sempre simbolo della nostra città e delle tradizioni su cui si basa la nostra cultura, ha dato da vivere fino ad oggi a numerose famiglie ed è stato costantemente un punto di ritrovo anche per i più giovani. E’ il luogo in cui quasi quotidianamente si ritrovano gli appassionati di pesca per trascorrere qualche ora sugli scogli con la lenza in mano.

Osservare il “pellegrinaggio” di automobilisti che gettano la spazzatura dal finestrino soprattutto nelle ore mattutine è motivo di rabbia e, nel contempo, nostalgia verso il passato. Infatti già da diverso tempo i gestori delle attività contigue alla banchina si lamentano della presenza dei vecchi cassonetti sempre pieni di spazzatura indifferenziata a causa del mancato rispetto delle regole. I pescatori più anziani, a loro volta, ricordano con rimpianto i tempi andati quando: “tutto era semplice e pulito”.  

La differenziata torna, dunque, ancora una volta alla ribalta in città. Gli operatori del porto chiedono l’intervento dell’amministrazione comunale per risolvere la problematica. Di sicuro le responsabilità sono anche da ricercare nel comportamento individuale di ciascuno ma i commercianti non lesinano polemiche anche verso il Comune.

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