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Il Tribunale di Larino
LARINO – Ha chiesto un milione di euro di risarcimento danni la Presidenza del Consiglio dei Ministri la cui richiesta di costituzione di parte civile per danni all’immagine nel processo contro il Sindaco di Guardialfiera Remo Grande e tre ex assessori della Giunta da lui guidata nel 2002, è stata ammessa dal collegio dei giudici del Tribunale di Larino. Grande e gli ex componenti del suo esecutivo: Giuseppe Bellini, Osvaldo Catalano e Lorenzo Tanzilli all’epoca del terremoto del 31 ottobre del 2002, sono imputati nel procedimento giudiziario con le accuse di falso ed abuso d’ufficio.

Nei loro confronti la Procura della Repubblica aprì un’indagine all’indomani dell’inchiesta giornalistica della trasmissione “Report”. Secondo gli inquirenti gli edifici per i quali sono stati chiesti contributi e risarcimenti da parte degli allora amministratori comunali erano lesionati già prima del sisma. La vicenda, al centro di non poche polemiche a Guardialfiera, determinò l’apertura di un filone di indagine da parte dell’allora Procuratore Nicola Magrone che iscrisse sul registro degli indagati 6 persone di cui tre: Alberto Molinaro, Maria Iuliani e Libero De Soccio furono prosciolti in fase di udienza preliminare.

Secondo l’accusa: “Remo Grande, Giuseppe Bellini e Osvaldo Catalano nella loro qualità di sindaco e assessori di Guardialfiera pronunciavano le delibere di Giunta con le quali veniva approvata una graduatoria per il riconoscimento degli aventi diritto a finanziamenti pubblici per la riscostruzione post-sisma del 2002 alterando criteri e modalità dell’attribuzione del punteggio a ciascun progetto in violazione dell’ordinanza commissariale”.

Da qui è scaturito il processo. Nel corso dell’udienza la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha chiesto la grossa cifra sia per danni all’immagine che per i finanziamenti chiesti dagli imputati in qualità di ex amministratori anche se non erogati. Diversi i testimoni di accusa e difesa sfilati davanti al collegio giudicante composto dai Aceto, Previati e Dalonzo.

“Gli accertamenti sugli edifici furono fatti dopo il sisma ed è difficile stabilire oggi se fossero lesionati o meno prima del 31 ottobre del 2002 _ ha dichiarato il difensore del Sindaco Grande, l’avvocato Fabio Del Vecchio _. Inoltre bisogna dire che la procedura di approvazione dei progetti è ancora in corso. Devono ancora partire con i lavori”.

I tecnici chiamati dalla difesa hanno sostenuto che c’erano i requisiti per sistemare gli immobili. Il Sindaco Remo Grande ha reso dichiarazioni spontanee ma poi è stato allontanato dall’aula per aver interrotto un testimone mentre parlava. La prossima udienza è fissata per il 12 marzo alle 14.30 a conclusione della quale è prevista la sentenza. “Ritengo che con le testimonianze abbiamo dimostrato la legittimità della procedura svolta dagli imputati _ ha detto ancora Del Vecchio _ e l’assenza di qualsiasi tipo di irregolarità”.

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Antonella Salvatore
Giornalista professionista, Direttrice di myTermoli.iT e myNews.iT e collaboratrice AnSa