Nei loro confronti la Procura della Repubblica aprì un’indagine all’indomani dell’inchiesta giornalistica della trasmissione “Report”. Secondo gli inquirenti gli edifici per i quali sono stati chiesti contributi e risarcimenti da parte degli allora amministratori comunali erano lesionati già prima del sisma. La vicenda, al centro di non poche polemiche a Guardialfiera, determinò l’apertura di un filone di indagine da parte dell’allora Procuratore Nicola Magrone che iscrisse sul registro degli indagati 6 persone di cui tre: Alberto Molinaro, Maria Iuliani e Libero De Soccio furono prosciolti in fase di udienza preliminare.
Secondo l’accusa: “Remo Grande, Giuseppe Bellini e Osvaldo Catalano nella loro qualità di sindaco e assessori di Guardialfiera pronunciavano le delibere di Giunta con le quali veniva approvata una graduatoria per il riconoscimento degli aventi diritto a finanziamenti pubblici per la riscostruzione post-sisma del 2002 alterando criteri e modalità dell’attribuzione del punteggio a ciascun progetto in violazione dell’ordinanza commissariale”.
Da qui è scaturito il processo. Nel corso dell’udienza la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha chiesto la grossa cifra sia per danni all’immagine che per i finanziamenti chiesti dagli imputati in qualità di ex amministratori anche se non erogati. Diversi i testimoni di accusa e difesa sfilati davanti al collegio giudicante composto dai Aceto, Previati e Dalonzo.
“Gli accertamenti sugli edifici furono fatti dopo il sisma ed è difficile stabilire oggi se fossero lesionati o meno prima del 31 ottobre del 2002 _ ha dichiarato il difensore del Sindaco Grande, l’avvocato Fabio Del Vecchio _. Inoltre bisogna dire che la procedura di approvazione dei progetti è ancora in corso. Devono ancora partire con i lavori”.
I tecnici chiamati dalla difesa hanno sostenuto che c’erano i requisiti per sistemare gli immobili. Il Sindaco Remo Grande ha reso dichiarazioni spontanee ma poi è stato allontanato dall’aula per aver interrotto un testimone mentre parlava. La prossima udienza è fissata per il 12 marzo alle 14.30 a conclusione della quale è prevista la sentenza. “Ritengo che con le testimonianze abbiamo dimostrato la legittimità della procedura svolta dagli imputati _ ha detto ancora Del Vecchio _ e l’assenza di qualsiasi tipo di irregolarità”.