CAMPOBASSO – Da qualche tempo, sembra che in Molise, per risolvere un problema, basta solo che non se ne parli più e come per magia tutto si risolve. Ormai, consci di questo e per essere pari alla moda del momento, pare facciano tutti finta di niente, “ai voglia” a mandare lettere, richieste, comunicati stampa, proteste di piazza e quant’altro tesi alla ricerca di una soluzione e di chiarimenti, stanno tutti rigorosamente zitti, coperti e allineati, tutti seguaci della tendenza del momento guai a parlare, figuriamoci, verificare….. poiché si rischia di essere considerati “cafoni” e quindi fuori moda.

Pare che anche il Consiglio Regionale, e da quanto si dice in giro anche altre istituzioni, sia stato contagiato da questa nuova moda, forse è questo il motivo per cui dopo due mesi ancora non si discutono le interrogazioni urgenti sullo smantellamento dell’Agenzia di Ricostruzione post-sisma. Pare che problemi come GAM, Zuccherificio, ITTIERRE, Operatori della Sanità, Esattorie Molisane, vari Enti Regionali e Provinciali, noi della ex Protezione Civile ora ARPS ecc. ecc. (una serie talmente lunga che non si riesce più a tenerla a mente tutta) tanto per citarne qualcuno, forse, come raccontano i soliti bene informati, facciano parte del “nuovo gioco” perché, in pratica, sono stati tutti brillantemente risolti dal Governo Frattura, in nome della razionalizzazione e del risparmio, buttandoli nel dimenticatoio.

Se ne sente parlare solo il minimo indispensabile e solo quando non se ne può fare a meno. Peccato, però, che chi doveva dare l’esempio di razionalizzazione e risparmio, di suo, non ha rinunciato ad un euro, anzi, stando a quello che dicono i giornali, si sono concessi anche qualche privilegio in più, privilegio, sicuramente meritato perché hanno saputo risparmiare, anche se, purtroppo, sulla nostra pelle! Con il sorriso sulle labbra è stata mandata a casa gente con decine di anni di servizio, la maggior parte con un’età superiore ai 45/50 anni, ormai fuori da qualsiasi agevolazione per rientrare nel mondo del lavoro, un mondo dove i giovani laureati non trovano posto figuriamoci i padri di famiglia over 50.

Quindi, di fatto, condannando queste persone ad una lenta agonia in nome di un’indispensabile cura che, consapevolmente, non guarisce…. bensì uccide il malato. Ma, tornando a noi, ormai anche ex precari della ex Protezione Civile ma solo disoccupati, come gli altri lavoratori molisani mandati a casa, gradiremmo sapere dal Presidente Frattura e dal suo delegato Consigliere Ciocca, se a qualcuno, ovviamente nel tempo libero, è venuta in mente una soluzione diversa dal dimenticatoio (vedi Campania, Abruzzo, Marche, Umbria, Calabria, Emilia Romagna ecc) per risolvere il problema dei precari della pubblica amministrazione e non.

Magari una “genialata” come quella dell’Agenzia di Ricostruzione post-sisma dove lavoravamo noi, Agenzia, che a quanto dicono, funziona benissimo anche senza dipendenti, controlli e controllori… ”Fortunato” il Direttore che, guarda caso, ha un contratto per due anni, altrimenti si poteva fare a meno anche di lui. Per un genio che sa fare questo sicuramente sarà una passeggiata “inventarsi” un ricollocamento di tutto il personale… orsù dateci dimostrazione.

Ci scusiamo per la nostra “cafonaggine” ma noi non seguiamo la moda…
Gruppo precari sisma 2002.
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