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Antonio Di Pietro
ROMA _ La Regione Molise continua ad utilizzare la Sanità molisana al fine di arricchire pochi a tutto svantaggio della pubblica amministrazione e della collettività”. Con queste parole l’on. Antonio Di Pietro torna a denunciare anomalie nella gestione della sanità regionale che pur essendo in regime commissariale continua ad essere protagonista di discutibili scelte. È a tal proposito che il presidente dell’Italia dei Valori ha presentato un’interrogazione a risposta scritta indirizzata al Ministro della Salute per sapere se egli non ravvisi illegittimità amministrativa nella corresponsione di indennità supplementari ai dirigenti ASREM.

Con il provvedimento n. 465/2010 del Direttore Generale dell’ASREM (Azienda Sanitaria Regione Molise) è stata, infatti, data applicazione alla risoluzione consensuale dei rapporti di lavoro dei dirigenti di tutti i ruoli (in primis di quelli di struttura) che avrebbe dovuto ridurre gli incarichi dirigenziali e generare nel medio termine economie di spesa. Negli ultimi anni, circa 150 dirigenti dell’ASREM hanno beneficiato, nell’ambito dell’istituto della risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, di un’indennità supplementare, oltre alla liquidazione ordinaria, anche di 24 mensilità e fino a circa 200.000 euro. Sorprende che chiunque abbia fatto richiesta di accesso al beneficio in questione ne ha avuto il riconoscimento, senza una preventiva valutazione degli effetti sul bilancio, sull’organizzazione e sull’obbligo di assicurare i servizi minimi essenziali.

Risulta inoltre evidente una violazione degli obblighi e del blocco delle assunzioni con un doppio aumento di spesa causato da discutibili prepensionamenti e dai costi per il nuovo personale assunto al fine di ricoprire i posti vacanti. Il provvedimento n. 465/2010 – si legge nel testo – è in contrasto con la disciplina contrattuale ex art. 22 il quale afferma: “L’Amministrazione provvede ad adeguare la propria organizzazione in corrispondenza alle relazioni consensuali”. “Nel nostro sistema sanitario – sottolinea l’on. Di Pietro nel testo dell’interrogazione – dove esiste una suddivisione del lavoro in funzione delle specializzazioni mediche, non è possibile utilizzare il criterio stabilito”. Il presidente IdV evidenzia inoltre, dal momento che l’ASREM è in regime commissariale per il rientro dal deficit sanitario, un altro contrasto con la disciplina contrattuale nella violazione del principio secondo il quale l’azienda può erogare un’indennità supplementare nell’ambito della effettiva capacità di spesa.

Restano poi da chiarire i criteri di accoglimento delle istanze di “Risoluzione consensuale del rapporto di lavoro del personale dirigenziale regionale” visti i numerosi casi di dirigenti con anzianità contributiva di 39 anni ed età anagrafica di 61 anni a cui sono state riconosciute 24 mensilità di indennità. Ciò appare ancor più grave alla luce della legge n. 102 del 3 agosto 2009, la quale all’art. 17 comma 35 novies stabilisce che per gli anni 2009, 2010 e 2011 le pubbliche amministrazioni possono, a decorrere dal compimento dell’anzianità massima contributiva di 40 anni del personale dipendente, risolvere unilateralmente il rapporto di lavoro, anche del personale dirigenziale. Alla luce di queste ed altre anomalie, l’on. Di Pietro ha inteso chiedere delucidazioni al ministro competente per sapere quali provvedimenti intenda adottare in merito, anche in relazione alla già grave situazione di dissesto finanziario che ha reso necessario il regime commissariale per il rientro dal deficit della sanità molisana.

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