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Il boicottaggio del voto è stato tanto manifesto, quanto evidenti sono i poteri forti che sono scesi in campo per il mantenimento dello statu quo. Altrettanto determinante è stata la modalità di indizione del referendum, che in quanto promosso dalle regioni ha reso non necessaria la raccolta delle firme per la presentazione del quesito; ma la raccolta delle firme è l’unico antidoto possibile alla disinformazione dei mass media e consente una sorta di alfabetizzazione di massa e un processo di motivazione sociale che portano alla massiccia partecipazione che abbiamo visto per l’acqua pubblica.
I tempi strettissimi stabiliti per il voto, il rifiuto di accorpare i referendum con le amministrative, i martellanti appelli all’astensione (reato penale) e le menzogne sui posti di lavoro hanno fatto il resto.
Tuttavia, a Termoli i votanti hanno superato il 40%( con una percentuale schiacciante del 94% di Sì), e a Campobasso il 34%: noi attivisti del Coordinamento Trivelle Zero Molise vogliamo gridare forte la nostra soddisfazione per questo risultato che supera di molto la media nazionale, e rivendicarne il merito. E’ evidente che solo con un impegno sul territorio continuo e costante nel tempo, coordinato a rete con gli altri movimenti regionali, si può garantire informazione e coinvolgimento dei cittadini, superando almeno in parte la frammentazione sociale e la disintegrazione del senso di comunità che politiche liberiste e crisi economica hanno prodotto.
E non sarà certo un caso che a Lanciano, il fulcro del movimento No Ombrina, il quorum sia stato ampiamente raggiunto, come pure in tutta la Basilicata, unica regione ad aver superato il 50%: dove l’economia tossica del petrolio rischiava di distruggere la ricchezza esistente (Lanciano) e dove l’avvelenamento dell’ambiente e dell’etica che essa porta con sé erano già realtà (Basilicata) i cittadini non hanno avuto alcun dubbio sul voto da esprimere, e gli appelli all’astensione sono caduti nel vuoto.
I voti espressi ieri in Italia dovrebbero comunque insegnare qualcosa a chi ci governa: i tredici milioni di sì al referendum superano di molto i dieci milioni di voti che il partito oggi al governo raccolse nelle ultime elezioni del 2013. Sarebbe doveroso ricordare questi numeri e trarne le debite conclusioni:chi ha votato ha detto chiaramente di non condividere questa politica energetica suicida, ricordando a tutti che abbiamo un governo e un Presidente del Consiglio non eletti, e che consultare i cittadini è base elementare di democrazia.
Altrettanto chiaro è che esiste in tutta Italia un movimento per il futuro dei territori la cui forza cresce, che sta organizzandosi e costruendo rete per riprendersi la parola, impedita dalle nuove pratiche plebiscitarie ed autoritarie che stanno sostituendo la democrazia parlamentare cui eravamo abituati.
I referendum sociali sono quindi il traguardo a cui tendere ora, per cui lavorare tutti insieme. Ricordiamo quindi che da sabato prossimo e per tutti i fine settimana fino a luglio sarà possibile firmare per bloccare definitivamente trivelle in terra e in mare ed inceneritori, e per i quattro quesiti sulla scuola.
Noi continueremo nella nostra opera di informazione e sensibilizzazione, per consentire ai cittadini di arrivare preparati a questi nuovi appuntamenti, e soprattutto al referendum costituzionale di ottobre, che vuol distruggere la nostra Carta e consegnarci ad ambigui modelli autoritari di post democrazia.
Proprio per questo informiamo che giovedì 21 aprile 2016 alle ore 18,30 nei locali del Sacro Cuore a Termoli si svolgerà un importante incontro pubblico con il Prof.Rossano Pazzagli dell’Università degli Studi del Molise. Il tema è : “Referendum e Democrazie dei Territori”, e ci consentirà di riflettere insieme sulla possibilità di ricostruire come società civile quella partecipazione dal basso che sola può opporsi all’accentramento del potere e alla sua deriva autoritaria.
Perché tredici milioni di persone hanno comunque deciso di scendere in campo e di disobbedire all’indifferenza richiesta dal governo e dai poteri forti di questo paese.
A nostro avviso si riparte da lì.
Coordinamento Trivelle Zero Molise, r@p Molise e fondazione “Lorenzo Milani” Onlus