DelfinoTermoliTERMOLI – Dopo il divagante excursus dei “maggiorenti” del nostro governo sull’astensione al voto sul referendum “trivelle” e l’aneddoto da chiacchiere da bar sulla perdita dei posti di lavoro che dovrebbero riferirsi agli addetti sulle piattaforme, (10 mila, recitano i legulei pedanti e cavillosi – tipo Don Abbondio, tanto per intenderci), si materializza, all’indomani dell’esito del referendum, la solita Italia ‘burletta’ impegnata a discutere nel proprio cortile con grandi parole, di grandi riforme a copertura di piccoli giochi di potere e d’interesse.


Le cose, come sappiamo, sono andate diversamente e le dimostrano le inchieste in corso della magistratura e le conseguenti dimissioni della ex ministra Guidi con annesse, interconnesse e sacrosante (sic) intercettazioni. Il referendum sulle “trivelle” ha fatto emergere una contraddizione enorme e contestualmente una completa mancanza di orizzonte politico del nostro governo che a Parigi, nella Conferenza sul clima delle Parti (COP) tenutasi il 7- 8 dicembre 2015 il cui presupposto è che il grosso delle riserve petrolifere rimanga sotto terra, ha sottoscritto l’impegno a ridurre le emissioni fossili CO2 da idrocarburi mentre in casa propria ha messo in atto una difesa a spada tratta dell’estrazione del petrolio, a differenza di Obama che le trivellazioni nell’Atlantico le ha fermate, della Croazia che ha fatto idem all’inizio dell’anno e della Francia che con un atto formale del governo del 7 aprile ha posto una moratoria sulle estrazioni in corso.

È un atteggiamento schizofrenico il nostro, che ci sta conducendo totalmente in controtendenza rispetto a materie così delicate che riguardano i problemi ambientali. La crisi ecologica che attanaglia il pianeta intero è la manifestazione più grave di una crisi di civiltà che sta causando sofferenze sempre maggiori non solo alla specie umana, ma a tutte le specie viventi.

È troppo pretendere dai nostri governanti una lettura consapevole e meditata della visione del mondo espressa nell’Enciclica “Laudato si’ ” – di Papa Francesco? Un documento di un’accuratezza scientifica sulla crisi ecologica che non trova riscontri in nessun altro atto firmato da un leader politico.

Liberato Manzo

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