MarioMilanoTERMOLI – Oggi dopo aver adempiuto al mio diritto/dovere di cittadino, mi trovavo a transitare in via Mario Milano ed ho assistito ad una scena raccapricciante che solo quella brutta bestia della DROGA può mietere. Incolonnata con la macchina, si accasciava affianco al mio finestrino un ragazzo sorretto da una ragazza, prontamente scendevo dalla macchina e la disperazione e la richiesta di aiuto della ragazza che era con lui hanno attirato un capannello di persone.

La fortuna ha voluto che tra essi vi era un giovane infermiere che l’ha immediatamente aiutato ed è stato chiamato prontamente il 118. Io ho cercato di calmare la ragazza che si disperava piangendo impaurita e sotto shock e che apprendevo essere la sorella, una ragazza, esile, garbata a modo, di buona famiglia, laureata e solo 23 enne, che inerme e scioccata fino a mancarle il fiato, assisteva impotente ad un’overdose di droga che il fratello aveva assunto di nascosto in un bar.  Erano in trasferta da Campobasso, ingannando la sorella il fratello le aveva chiesto di accompagnarlo per consegnare un computer che aveva riparato, essendo lui un informatico… ma era solo l’ennesima bugia.

Mi sono messa nei panni di quella ragazza, giovane, da sola, a 100 km da casa sua, con un fratello, che non respirava più, cianotico e che gli stava morendo davanti agli occhi, ho visto tutta la disperazione e l’impotenza nella sue lacrime, una scena che mi ha toccato il cuore. Mi sono sentita in dovere di starle vicino, l’ho vista disperata, ho aspettato con Lei al pronto soccorso l’arrivo della madre e del fidanzato da Campobasso, ho cercato di tranquillizzarla, abbiamo parlato e dal ringraziamento della madre attonita per l’accaduto e dall’abbraccio che questa esile e dolce ragazza mi dato nel congedarmi da loro, ho sentito tutta la sua riconoscenza e ho realizzato che a volte, basta veramente poco per aiutare, anche solo per un attimo, qualcuno.

Il ragazzo, sta meglio, preso per i capelli, questa volta gli è andata bene, speriamo non ci sia una prossima volta, è questo l’augurio che mi sento di fare a questa ragazza e alla sua famiglia, una famiglia per bene. Famiglia che come tante combattono quotidianamente con quel mostro che è la DROGA, che sta bruciando il cervello e la vita di tanti ragazzi e che purtroppo il fenomeno sta aumentando giorno dopo giorno.

Quello che manca nella società di oggi è un poco di altruismo e disponibilità nei confronti del prossimo, troppo egoismo e menefreghismo, troppi interessi economici e alle Amministrazioni e Forze dell’ordine si chiede più sicurezza e controlli del territorio e solo spendendo bene i soldi dei contribuenti in Sicurezza e non in inutili opere faraoniche, che non servono a nulla, si può dare un futuro ai ragazzi che troppo spesso vengono coinvolti in giri distruttivi che gli tolgono il futuro.

Antonella Cremonesi

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