Sul piano operativo il governo si è assunto l’impegno di sbloccare per l’anno 2010 un finanziamento di complessivi 28 milioni, pari ad una quota del 30% del fondo per la montagna. Con questi trasferimenti sarà possibile coprire le spese per il personale e per il pagamento dei mutui degli enti comunitari. Il ministro Fitto ha anche assicurato che saranno liquidati a breve 39 milioni di euro maturati nell’anno 2009. In questo modo per l’anno corrente non si corrono più rischi sistemici e strutturali. Ma ovviamente il vero problema è il futuro dell’ente montano. In questo senso, e con riferimento particolare proprio alla regione Molise, si è convenuto di approfondire quanto stabilito dal decreto legge 78 in materia di accorpamento obbligatorio dei comuni con popolazione inferiore ai 5000 abitanti.
Una misura che nel Molise riguarda quasi il 90% dei municipi presenti. In attesa della definizione della misura (la norma è ancora in fase di conversione) essa sarebbe una buona ipotesi per il futuro delle comunità montane molisane. L’accorpamento obbligatorio, infatti, potrebbe anche avvenire utilizzando enti come le comunità montane che hanno dato buona prova di vicinanza al territorio e che già oggi sono governate direttamente dai comuni che le costituiscono. E’ ovvio però che tale ipotesi dovrà essere preceduta da un accordo sindacale con gli stessi enti comunali. In conclusione credo che ieri sia stato fatto un passo avanti importante su una questione molto delicata. Sono quindi molto soddisfatto del risultato anche se non mi nascondo le difficoltà che ancora abbiamo davanti. In ogni caso penso sia possibile giungere ad una soluzione ragionevole della questione, preservando, sia pure in una cornice diversa, il ruolo degli enti montani e difendendo i servizi e l’occupazione da essi generati”.