BOJANO _ Situazione gravissima dei platani della piazza a Bojano. Lo denuncia Sinistra Ecologia e Libertà del paese. “Ci chiediamo sgomenti come mai dalla diagnosi effettuata il 9 settembre 2008 siano passate ben due stagioni asciutte e di riposo vegetativo delle piante in cui assolutamente nulla è stato fatto, pur avendo indicazioni esatte su cosa fare fin da quella data _ scrive Fabrizio Russo del Sel di Bojano _ . Ne sta per arrivare una terza, e crediamo sia un’ultima occasione davvero da non perdere, pena la vita stessa delle monumentali piante. Non vogliamo pensare sia stata distrazione, o peggio ancora disinteresse e incuria, per questo insisteremo e vigileremo continuamente sullo stato delle cose.
Consultando il nostro comitato tecnico-scientifico è emerso che la diagnosi effettuata dal Servizio fitosanitario in data 9 settembre 2008 trova riscontro con la nostra sui seguenti punti: – sui platani visitati non si sono riscontrati sintomi ascrivibili al cancro colorato del platano Ceratocystis fimbriata pertanto, non sorge la necessità di richiedere l’autorizzazione per gli interventi di abbattimento delle piante (ai sensi del DM 17/04/98);
– tutte le piante sono attaccate dal Tingide Corythucha ciliata;
– in alcune piante sono presenti sintomi dovuti alla carie del legno Ganoderma spp. I nostri esami non trovano riscontro nei seguenti punti: – Si accertano sintomi di antracosi del platano Gnomonia platani come evidenziato nelle foto n. 6 e n. 7 della relazione presentata alla cittadinanza in Piazza Roma lo scorso 17 ottobre, che alleghiamo alla presente;
– si accertano attacchi secondari di cicalina del platano Typhlocyba platani. In seguito ai fatti su esposti, i nostri tecnici si trovano concordi nell’applicazione dei primi cinque punti relativi alle misure fitosanitarie (terapia) come esposti nella Sua missiva (prot. n° 19205 del 17.11.2010) ma si ribadisce che è deleterio per le piante ricorrere a tecniche di potatura drastica da effettuarsi a riposo vegetativo (capitozzatura).
Tuttavia e solo in questa occasione, questi tagli risultano necessari per una successiva facilità di intervento con prodotti rameici e per l’applicazione di mastici, ecco perché si consiglia una successiva potatura leggera (diradamento) alla ripresa vegetativa (Marzo) al fine di evitare fenomeni di ristagni idrici e termici che facilitino l’insorgenza del Tingide.
Infine si suggerisce la spazzolatura del tronco e delle grosse branche in quanto il Tingide sverna sotto le placche della corteccia e la distribuzione in autunno di urea o calciocianamide alla base delle piante per favorire la decomposizione delle foglie infette. Si raccomandano, nondimeno, indagini più frequenti che mirino alla diagnosi precoce della Ceratocystis fimbriata. Aspettiamo riscontri”.