MORRONE DEL SANNIO _ Goran Kusminac e i giovani di Morrone. Il rock è cultura, è passione, impegno, scambio… A Morrone si è concluso ieri sera il progetto culturale pensato l’anno scorso dall’Amministrazione Comunale con il sostegno della Comunità Montana Cigno Vallebiferno. “The School of Rock”, questa la denominazione del “corso”, ha coinvolto i giovani in un inusuale percorso di conoscenza. Il rock, la sua storia, i suoi protagonisti sono stati oggetto di una serie di incontri, curati dalla Associazione Odette di Campobasso, duranti i quali i partecipanti hanno avuto modo di scandagliare il mondo della musica moderna, risalendo alle origini per comprendere le radici dei più noti successi e anche di ciò che oggi si ascolta. Il titolo del corso fa esplicito riferimento al film di Linklater, nel quale un maestro, l’ispiratissimo Jack Black, trasmetteva alla sua classe l’amore per la musica, dapprima attraverso l’incontro virtuale con gli artisti e poi con una esperienza vera di performance sul palco. Similarmente, nel piccolo comune molisano, alla teoria è seguito un ultimo appuntamento davvero speciale con il cantautore Goran Kusminac, che ha generosamente accettato di incontrare i ragazzi per raccontarsi e dialogare con essi.
 
L’artista ha ripercorso le tappe della sua carriera, ha ricordato le difficoltà degli esordi e le emozioni fortissime della sua prima affermazione. Ma anche l’amicizia con altri artisti come Francesco De Gregori, Renato Zero, Ivan Graziani, Ron, Antonello Venditti, che ne segnò il battesimo sul palco invitandolo ad aprire un suo concerto. E poi Sanremo e il terzo posto con “Ehi ci stai” e il successo di “Stasera l’aria è fresca”.

Si è anche addentrato in temi più specifici, spiegando per esempio la tecnica chitarristica americana del finger picking da egli stesso introdotta in Italia, o la “blue note” di Armstrong .Ma soprattutto Kusminac ha parlato della forza vera della musica, della capacità che le sette note hanno di trasportare emozioni, accompagnare amori, dare suono ai ricordi e, in definitiva, colorare di poesia il reale, partendo da ciò che di davvero unico un artista, così come ognuno di noi, ha in sé.

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