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CAMPOBASSO _ L’art. 11 comma 2) della proposta di legge finanziaria regionale taglia di un terzo i chilometri autorizzati per il servizio di trasporto pubblico locale. E’ ovvio che l’organizzazione del servizio urbano e extraurbano con 6 milioni di Km in meno su 18 milioni complessivo si scaricherà sulle fasce sociali più deboli quali i pendolari, gli studenti e gli anziani che giustamente andranno a protestare dai loro sindaci. L’art. 9 della stessa legge esautora i comuni dalla gestione delle Comunità Montane, non sostituisce tali Enti con le Unioni dei Comuni ma accentra funzioni e prerogative proprie degli Enti Locali in mano a Commissari nominati e controllati dal Presidente della Giunta Regionale. Oltre 110 amministratori eletti dai rispettivi Consigli Comunali dopo faticose mediazioni non potranno svolgere il proprio mandato. L’aumento della spesa pubblica, dei costi della politica e la regionalizzazione dell’IRAP, insieme al pagamento dei debiti della sanità con fondi regionali sottratti alle aree svantaggiate, danneggia i comuni che non trovano alcun sostegno nella manovra di bilancio nemmeno per le emergenze sociali. In pratica la macchina regionale costerà 5 milioni di euro in più tra consiglieri, assessori, commissioni e collaboratori.
I cittadini pagheranno più tasse a fronte di un taglio dei servizi e parte dei fondi FAS destinati allo sviluppo locale e alle aree interne saranno stornati sui vecchi debiti della sanità. I sindaci saranno sempre più soli a battersi in difesa delle scuole, della sanità e per frenare lo spopolamento. In assenza di riforme strutturali, di riordino istituzionale e di poste di bilancio in loro favore i comuni dovranno invocare l’eolico selvaggio o l’interesse di operatori immobiliari interessati a investire somme consistenti in attuazione della legge sul piano casa.
Michele Petraroia