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PARMA _ Si è conclusa a Minerbio (Parma) la riunione convocata per oggi del Tavolo di coordinamento nazionale del settore bieticolo saccarifero. Un incontro molto partecipato, che ha visto riuniti i soggetti pubblici e privati impegnati a valorizzare il settore agroindustriale alle prese da tempo con una difficile fase di ridimensionamento degli impianti produttivi e con le restrittive norme comunitarie che condizionano il comparto a livello nazionale.

Per il Molise, regione titolare di uno dei pochi stabilimenti attivi in Italia, erano presenti il Presidente della Provincia di Campobasso, Nicola D’Ascanio, e un rappresentante dello Zuccherificio di Termoli. Assenti inspiegabilmente il Sindaco della città adriatica e l’assessore regionale all’Agricoltura. Da più parti è stato stigmatizzato il comportamento del Governo, definito inammissibile, che non tiene fede agli impegni assunti con i bieticoltori e con le industrie di trasformazione riguardo alle somme dovute in base al Piano di ristrutturazione e ridimensionamento del settore che assommano complessivamente ad 86 milioni di euro per gli anni 2009 e 2010.

Un atteggiamento definito scoraggiante, interpretato come una dimostrazione di disinteresse per l’intera filiera bieticolo-saccarifera, al quale il Presidente D’Ascanio ha proposto di rispondere con articolate iniziative di carattere legale e finanziario finalizzate al riconoscimento di accordi stipulati in sedi ufficiali. “Un comportamento assurdo – ha affermato D’Ascanio nel suo intervento – che rischia di vanificare l’accordo triennale interprofessionale stipulato nel Molise qualche mese fa e che mette in crisi tutti i progetti di ampliare la gamma produttiva dello Zuccherificio di Termoli”.

Nell’incontro di Minerbio gli intervenuti non hanno comunque mancato di cogliere i segnali incoraggianti che pure si sono registrati nell’ultima campagna bieticola con l’aumento della produzione, grazie soprattutto all’aumento di prezzo dello zucchero sul mercato mondiale che premia chi, come nel nostro caso, ha voluto la salvaguardia di questo settore, mentre altri hanno preferito dismettere stabilimenti che in molti casi erano veri e propri capisaldi della storia industriale del nostro Paese.

Passaggio importante e conclusivo della giornata di lavori emiliani dopo i sinceri ringraziamenti rivolti dai produttori agricoli e dagli industriali alle Province di Parma e Campobasso per il ruolo trainante assunto dai due Enti nell’ambito del coordinamento nazionale, è stata l’analisi dei temi strategici per il futuro prossimo del settore, da qui alla prossima campagna, come i segnali della fase congiunturale del mercato saccarifero sullo scenario europeo e internazionale.

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