CannarsaVuotoTERMOLI – Lo stadio “Gino Cannarsa” appare desolato e presidiato da un nugolo di forze dell’ordine. Un drappello di tifosi giallorossi della Curva Guida resta attonito e incredulo davanti i cancelli serrati. La notizia già circolava da giorni e arriva la drammatica conferma: la squadra del Termoli calcio non scende in campo mentre, diligentemente, i giocatori della squadra ospite del Sesto Campano sono in campo a scaldarsi.

Gli arbitri hanno atteso i 30 minuti da regolamento, ma la rosa giallorossa alla fine non si è presentata presso gli spogliatoi e viene così assegnata la vittoria a tavolino per la squadra ospite. Mancherebbe all’appello l’incasso delle spettanze di ottobre da parte dei giocatori e il vice presidente Carlo Brandolini non è evidentemente riuscito a fornire convincenti garanzie per far soprassedere la squadra dai propositi di “sciopero bianco”. Comportamento certamente poco sportivo e che dimostra un inesistente attaccamento alla maglia, ma il calcio è anche questo…

La conferenza stampa di qualche giorno fa aveva già dipinto il quadro fosco in cui veniva a trovarsi la società, evocando l’arrivo a scadenza di gravosi debiti pregressi, accumulati dalle vecchie dirigenze. Tuttavia, pare manchi all’appello soprattutto la liquidità per pagare il corrente e questo di fatto complicherebbe non poco il prosieguo del campionato, fin qui condotto sempre ai vertici della classifica.

Prevalentemente “promesse non mantenute” sarebbero i motivi principali di questo deficit che, ad oggi, non riesce a trovare soluzioni convincenti per essere ripianato. I dirigenti palesano l’intenzione di consegnare il titolo della squadra cittadina al Sindaco di Termoli, ma quest’ultimo, per tutta risposta, ha già fatto sapere di non essere informato e né interessato alle sorti del Termoli. La cosa non lascia sorpresi e riporre ulteriori speranze in questo ambito è da illusi.

La situazione in cui versa il calcio termolese e lo sport in generale è coincidente con le gravi difficoltà della nostra città nei settori sociali e culturali e, soprattutto, è sintomatica della poca attenzione da parte dell’amministrazione verso tutto ciò che non siano grandi opere e cementificazioni.

Poco da dire, per ora, sulla novella dirigenza, che ha peccato presumibilmente di inesperienza e di impreparazione nel settore, forse concedendo fiducie malriposte verso chi pensava potesse dare una mano concreta alla squadra ed invece si è defilato lasciandoli in “braghe di tela”. Purtroppo, gestire una squadra con il cuore da tifoso appare piuttosto controproducente e forse occorrerebbe più cinismo e spregiudicatezza. Ovviamente, si potrebbe obiettare che commentare a posteriori è fin troppo facile: ma va detto che restano ancora sul campo le ombre di scelte tecniche poco azzeccate o di cui non se ne è compresa appieno la ratio.

Adesso ci sarà un turno di riposo per il Termoli e questo concederà qualche giorno in più per scovare eventuali e improbabili soluzioni per tentare almeno di concludere il campionato ed evitare umiliazioni peggiori come la radiazione. Intanto, l’associazione Gente di Mare, principale “azionista” del nuovo corso del Termoli calcio, tornerà a richiamare i propri soci e a riunirsi per discutere della situazione incombente e valutare collegialmente il da farsi.

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