Tèrmele, ‘u pajèse cchjù bbbèlle du’ munne
MetereSogno
L’architetto Saverio Metere
TERMOLI – Il titolo da dare a questo articolo mi è stato suggerito riflettendo  sulla caduta delle pietre della Torretta del Belvedere. Mi sono ricordato delle parole di una vecchia canzoncina di  Gian Pieretti  cantata da Antoine al Festival di S. Remo del ‘67, credo. Faceva, all’incirca, così: “Se sei bello, ti tirano le pietre/se sei brutto ti tirano le pietre/Qualunque cosa fai/ovunque te ne andrai/tu sempre pietre in faccia prenderai…”.

 
Il nostro bel paese si è ridotto proprio in queste condizioni! Non c’è Amministrazione politica che duri più di due, tre anni. A danno, naturalmente, della comunità, che l’ha votata. Oggi  il problema è il tunnel; domani sarà quello della ferrovia… e poi la nuova utilizzazione dellex Cinema Adriatico e poi  ancora un’altra cosa… tanto…“sempre pietre in faccia prenderà!”.
Non c’è pace, né rassegnazione! Sorgono nuovi “schieramenti” d’opposizione e nuovi partiti politici si temprano in discussioni e prese di posizioni avverse. Si indicono referendum solo per abbattere la “casta” scegliendo argomenti di sicuro interesse ed effetto sulla popolazione.
 
Dal canto suo l’Amministrazione pubblica non fa nulla o quasi per ascoltare i pareri del popolo.
“Noi siamo stati eletti ed ora facciamo quello che ci pare…anzi quello che ci è stato “dato di fare. Abbiamo avuto il finanziamento dalla Regione “esclusivamente” per fare un tunnel. Ed il tunnel faremo! I soldi  non possono essere utilizzati, deviati  per fare altre opere, altrimenti dovranno essere restituiti. Questa è la realtà. Ed è per questo che non vogliamo fare il referendum.”
 
“ Ma così non c’è democrazia!”.
 
 “E ce ne può importare di meno! La decisione è presa, i giochi sono fatti ed è meglio che vi rassegniate. L’opera potrà portare solo del bene al paese: un traffico più ordinato, meno caotico durante il periodo estivo, meno multe per divieto di sosta. Insomma una nuova organizzazione della città”.
 
“Ma il Borgo Antico…che ne sarà del nostro Paese Vecchio?”.
 
 “Non verrà neanche sfiorato! Prima degli scavi veri e propri si faranno delle opere provvisionali a salvaguardia delle parti interessate più deboli. Durante gli scavi è facile che si trovino dei reperti storici che potranno essere presi in considerazione e utilizzati per futuri sviluppi archeologici ”.
 
 “Ma il problema non è solo il Tunnel ma anche tutte le opere che si vogliono fare sul costone sotto il Piano di S. Antonio!”. 
 
“Adesso facciamo il Tunnel : al resto ci penseremo dopo”.
 
E cosi l’Amministrazione comunale, prende tempo. Non valgono le opinioni di architetti e tecnici che paventano orribili disastri e crolli ineluttabili, l’avversione di noti e accreditati giornalisti che scrivono anche con toni accesi che l’opera non sa da fare perché altererebbe il patrimonio artistico del paese (dove?). I  partiti locali e il Movimento 5 Stelle, accusano il sindaco di comportarsi come un “monarca”, un “despota” al quale non si può dire di no!
In questo clima politico arroventato  e contraddittorio,   nell’ostilità generale di un paese che, da tempo si è posto sotto una “campana di vetro” e, comunque…ha una paura “fottuta” di crescere,    il sindaco inizia i lavori!

Saverio Metere
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Saverio Metere
Saverio Metere è nato a Termoli il 23 settembre del 1942. Vive e lavora a Milano dove esercita la professione di architetto libero professionista. Sposato con Lalla Porta. Ha tre figli: Giuseppe, Alessandro, Lisa. Esperienze letterarie. Oltre ad interventi su libri e quotidiani, ha effettuato le seguenti pubblicazioni: Anno 1982: Lundane da mazze du Castille, Prima raccolta di poesie in vernacolo termolese; anno 1988: I cinque cantori della nostra terra, Poeti in vernacolo termolese; anno 1989: LUNDANANZE, Seconda raccolta di poesie in vernacolo termolese; anno 1993 da Letteratura dialettale molisana (antologia e saggi estetici–volume primo); anno 1995: da Letteratura dialettale molisana (antologia e saggi estetici–volume secondo); anno 2000: I poeti in vernacolo termolese; anno 2003 (volume unico): Matizje, Terza raccolta di poesie in vernacolo termolese e Specciamece ca stá arrevanne Sgarbe, Sceneggiatura di un atto unico in vernacolo termolese e in lingua; anno 2008: Matizje in the world, Traduzione della poesia “Matizje” nei dialetti regionali italiani e in 20 lingue estere, latino e greco.

2 Commenti

  1. Era ‘u pajèse cchjù bbbèlle du’ munne
    Di contraddittorio c’è solo questo articolo, mentre il contraddittorio non è gradito dall’Amministrazione. La paura di crescere non ce l’ha il paese, ma chi non ha il coraggio (o l’interesse) di guardare al di là delle parole(mal utilizzate) dei nostri amministratori e dei loro galoppini.