Il Senatore Astore
ROMA _ Tuona il senatore in Aula a Palazzo Madama dove si discutono le mozioni nn. 1-00086, 1-00087 e 1-00088 (quest’ultima presentata proprio dall’esponente dell’IdV) in materia di trattamenti di alimentazione ed idratazione. Non accetta la confusione verificatasi ieri, non accetta le strumentalizzazioni, i toni offensivi, chi predica bene e razzola male, lo scontro istituzionale. Nel suo intervento è possibile leggere tutta la sofferenza per quel che è accaduto ma anche tutta la fermezza nel voler portare avanti il disegno di legge sul testamento biologico.

Devo dire con estrema chiarezza – introduce Astore – che non ho apprezzato la confusione di ieri, né le accelerazioni imposte dal Presidente di questa Assemblea e dal Presidente del Consiglio su alcuni provvedimenti. Credo che questa compressione assoluta dei lavori non sia dignitosa, anche perché si parla di una questione che si poteva prevedere da tanti anni. Aggiungo, inoltre, che ci si dovrebbe vergognare delle tante strumentalizzazioni. La strumentalizzazione politica compare dietro l’angolo quando si parla di questi argomenti.

Noi non vogliamo lo scontro istituzionale, lo abbiamo detto tutti, per questo bisogna raccomandare ancora una volta di abbassare i toni, ma anche la chiesa – credo di poterlo ripetere perché nella mia storia di cattolico popolare l’ho detto tante volte – anche alcuni uomini di chiesa, perché non c’è dogma su questi argomenti, devono fare un passo indietro di fronte ad alcune decisioni che il Parlamento deve prendere. Io credo che dovremmo puntare, se vogliamo emanare una legge in tempi brevi, alla mediazione e alla sintesi. Abbiamo anche chiesto al Presidente della Commissione la possibilità di formare un comitato ristretto ma ci è stato negato perché si è partiti già con lo scopo di utilizzare questa legge per fini politici, per ottenere vantaggi di ordine politico”.

Credo che una legge di questo genere – continua l’esponente dell’Italia dei Valori -o rispetta tutte le culture e tutte le tendenze, o altrimenti facciamo ritornare l’Italia all’epoca del divorzio e dell’aborto. Infatti, io non mi iscrivo tra quelle persone che dicono di essere contro l’aborto e poi praticano l’aborto clandestino, che dicono di essere contro il divorzio per poi scoprire che si sono sposate due o tre volte, contro ogni indirizzo che sostengono e senza alcun rispetto per ciò che reclamano come messaggio cristiano. Ritengo che sia importante andare in Commissione e lavorare tutti insieme, certamente affermando il principio che la vita umana è indisponibile e questo vale per tutti, per lo Stato e altri soggetti esterni, ma qui parliamo di fine vita che è un concetto ben diverso. Certamente diciamo no al suicidio e all’eutanasia passiva e attiva, ma qui il nodo è l’alimentazione e l’idratazione.  Credo che sia difficile stabilire quale sia il discrimine tra l’accanimento terapeutico e le cure ed è un lavoro che ci impegnerà molto. Esiste un diritto a morire con dignità, evitando sofferenze inutili”.

Se esistono questi spazi, credo che sia importante e doveroso percorrerli tutti, perché la maggioranza può anche fare una legge in cui vuole mostrare i muscoli, ma credo che la storia di questa Repubblica insegna che su questi temi o si lavora insieme o si sbaglia. Per riassumere, si può partire dal documento dei vescovi tedeschi in cui sono contenuti degli ampissimi spazi per poter approvare una legge che unisca tutte le sensibilità culturali e morali di questo Parlamento.

Mi auguro che qualcuno legga questo documento, contenente un modello di testamento biologico, perché io credo che sia un documento importante e che ci possa guidare. Parlo di un documento ufficiale redatto da vescovi della chiesa cattolica tedesca, che può guidarci all’approvazione di una legge unitaria. Dopo quanto avvenuto – conclude Giuseppe Astore – diamo l’esempio del fatto che questo Parlamento ritrova l’orgoglio e che, unitariamente e in poco tempo, fa la legge sul testamento biologico”. 

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2 Commenti

  1. COMPRENDO LO SPIRITO DELL’ARGOMENTAZIONE.TUTTAVIA, PENSO CHE NESSUNO DEBBA FARE “UN PASSO INDIETRO” SE CIO’ DOVESSE SIGNIFICARE “RELATIVIZZARE” IL PRORPIO PENSIERO, CREDO.
    IL DIALOGO E’ AUSPICABILE UNITAMENTE AD UNA BUONA DOSE DI COERENZA ED UMILTA’.
    BUON LAVORO.