Giancarlo Totaro
Giancarlo Totaro
TERMOLI _ Egr. sig. ambasciatore della Repubblica Iraniana in Italia, sono un comune cittadino italiano, che insieme ad alcuni amici si rivolge a Lei affinchè interceda presso il Suo governo al fine di ottenere la sospensione della condanna a morte per adulterio della sig.ra Sakineh Mohammadi Ashtiani. Non è mia intenzione impartire lezioni di moralità a Lei, al suo governo e al suo popolo e non intendo entrare nel merito della legittimità di tale sentenza ed ancor meno mettere in dubbio la piena autonomia legislativa della Repubblica iraniana dalla quale scaturisce il vostro ordinamento giuridico, ma faccio appello alla grande tradizione culturale del popolo iraniano che ha così tanto contribuito nei secoli alla costruzione delle fondamenta che sono alla base della conoscenza dell’intera umanità.

La prego di farSi portavoce presso le autorità iraniane affinchè non cadano nella trappola di una decisione esemplare nei confronti della sig.ra Sakineh proprio in contrapposizione alle innumerevoli pressioni mediatiche ed al solo fine di evidenziare ulteriormente l’autonomia e l’indipendenza decisionale dello stato iraniano, con la conseguenza pratica di strumentalizzare la vita della signora Sakineh, vostra concittadina.

Vorrei tanto, cioè, che il caso della sig.ra Sakineh non diventi uno strumento politico contro il governo iraniano e/o viceversa non si trasformi in una questione di principio delle autorità iraniane per dimostrare al mondo la propria autonomia ed indipendenza. Sono sicuro che il mondo è più che cosciente della piena autonomia ed indipendenza della Repubblica Iraniana e non ha bisogno di ulteriori dimostrazioni. La sig.ra Sakineh è semplicemente un essere umano che per la vostra legge ha sbagliato e solo come essere umano deve essere giudicata, alla quale devono essere concesse tutte le attenuanti per sue debolezze derivanti dalla sua condizione umana. Come uomo occidentale del duemila mi è impossibile comprendere e giustificara la pena di morte,ed ancor più la pena di morte per un adulterio, e non posso che schierarmi inequivocabilmente contro tale pena.

Anche se la mia cultura e la mia religione mi indirizzano al rispetto per il Vostro ordinamento legislativo , allo stesso tempo mi impongono imperiosamente di adoperarmi per la pace, la fratellanza ed il perdono ed è per questo che mi appello alla Sua intercessione presso il Presidente della Repubblica Iraniana al fine di ottenere un atto umanitario di grazia e di clemenza con la sospensione della pena di morte nei confronti della sig.ra Sakineh. Con la certezza di non aver offeso in alcun modo la Vostra dignità e quella del suo popolo e con la convinta speranza che le mie parole, unite a quelle di una moltitudine di persone da tutto il mondo, possano giungere e far breccia nel cuore di chi ha in mano la sorte della sig.ra Sakineh Mohhamadi Ashtiani e soprattutto confidando nella Sua intermediazione Ill.mo sig. Ambasciatore vorrei salutarla con le parole che Gesù Cristo ha usato nei confronti di una folla che voleva lapidare una adultera: – Chi è senza peccato scagli la prima pietra! La folla si dileguò e l’adultera cambiò vita.

Dott. Totaro Giancarlo

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