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Filippo MonacoTERMOLI _ Siamo ormai in prossimità dell’estate, e purtroppo temiamo che anche quest’anno si replichi la brutta esperienza della scorsa stagione estiva, caratterizzata da un cartellone povero di eventi, e presentato all’ultimo momento. La pianificazione dell’estate termolese è ancora in alto mare: si rincorrono voci sulla presenza di questo o quell’artista, ma non vi è nulla di certo. Ci verrebbe da chiedere al Sindaco Di Brino e all’assessore al turismo e alla cultura Cocomazzi: ma con quale serietà si può approntare un cartellone in pochi giorni? Che garanzia di qualità può mai offrire una programmazione messa in piedi in modo così superficiale? È evidente che questi signori non hanno alcun interesse (o competenza?) a sostenere e incentivare le attività turistico-culturali della nostra città. Se è vero che Termoli non può basare il suo sviluppo esclusivamente sul turismo, è anche vero che bisogna sfruttare al massimo la stagione estiva se si vuole rendere la città un rilevante polo di attrazione turistica.

E invece persino il nocciolo duro del turismo termolese, rappresentato dai nuclei familiari, non viene tutelato: mancano strutture ricettive adeguate, mentre al contrario si incentiva la costruzione di residence di lusso, certamente non adatti alle tasche di una famiglia media. Le potenzialità di cui la città dispone (dall’arte al mare pulito, dalla storia alle enormi spiagge che potrebbero fare invidia a molte zone attualmente più gettonate; dal buon cibo agli splendidi paesaggi, per non parlare della vicinanza con le isole Tremiti) potrebbero renderla un importante centro di richiamo turistico, attirando flussi consistenti anche da fuori regione. Purtroppo non sembrano essere queste le intenzioni dei nostri amministratori.  Il Sindaco Di Brino ha avuto addirittura il coraggio di impedire una manifestazione di caratura nazionale coma lo Slow Food Day, adducendo scuse barbine sulla cui buona fede è lecito dubitare. Delle due l’una: o davvero questa amministrazione non ha a cuore lo sviluppo di questa città (privilegiando altri interessi), o vi è una reale incompetenza e incapacità di rendersi conto che oggi il turismo non si esaurisce nell’albergo di lusso. Il turista cerca manifestazioni, eventi culturali, servizi adeguati.

La condotta Slow Food di Termoli è ad esempio una realtà molto attiva sul territorio: sostenere le sue iniziative significa proiettare Termoli in un circuito turistico più ampio, di respiro nazionale, in grado di attrarre turisti da zone limitrofe e non solo. Ma davvero questi personaggi non riescono a fare un calcolo elementare, e capire che più turismo significa rilanciare l’economia e creare posti di lavoro (soprattutto per i giovani) in un momento così difficile? Eppure l’assessore alla cultura mette al primo posto tra i suoi interessi personali lo sviluppo delle politiche giovanili e culturali. Ci è permesso dire che siamo stanchi di quelle che a Termoli si definiscono “chiacchiere morte”?

Il lungomare di Termoli è all’abbandono; il paese vecchio è ridotto a un parcheggio; il Termoli Jet (che avrebbe dovuto aprire la strada al turismo internazionale) arrugginisce nel porto; le manifestazioni culturali sono ridotte all’osso, e spesso resistono solo grazie alla buona volontà delle singole associazioni. Dov’è la termolesità sbandierata dal Sindaco in campagna elettorale come fosse garanzia sufficiente di buon governo? Possibile che l’amore per la nostra città si esaurisca nel ricordare al momento opportuno che il proprio secondo nome è Basso?

Filippo Monaco
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2 Commenti

  1. c.so Nazionale
    Filippo …sai fare solo opposizione, ricordati cosa hai combinato con il c.so nazionale, manifestazione turistica-enogastronomica, l’unico corso era diventato una cloaca con l’epilogo e il disagio generale di tutti, lavora per Termoli, solo critiche servono a ben poco, neanche per una futura campagna….

  2. x filippo
    Non so se la pianificazione dell’estate termolese è ancora in alto mare: sicuramente si rincorrono voci sulla presenza di questo o quell’artista, ma, a mio avviso, di certo senza soldi non si cantano messe. Sono consapevole che le potenzialità di cui la città dispone (dall’arte al mare pulito……) potrebbero renderla un importante centro di richiamo turistico, attirando flussi consistenti anche da fuori regione ma se i turisti continuano ad arrivare dal foggiano e dal beneventano,come è successo anche durante la giunta ellenica, allora…….