E’ polemica sulla presunta richiesta del trasferimento del procedimento a Bari. Secondo i legali degli indagati: “si tratterebbe di una possibile eccezione che potrebbe sollevare la difesa di Romanazzi”.
Presenti questa mattina nell’Hotel Campitelli di Larino gli esponenti delle forze dell’ordine coinvolti nel secondo capitolo di “Black Hole“, accusati di aver lavorato parallellamente alla Procura frentana per informare gli indagati delle indagini in corso sul primo filone di “Black Hole”. I due procedimenti, attualmente, sono stati riuniti in un unico fascicolo. Risultati assenti, invece, politici, amministratori, professionisti ed imprenditori assistiti complessivamente da circa 60 legali. Per la Procura erano presenti il Procuratore capo Nicola Magrone ed i Sostituti Arianna Armanini e Luca Venturi.
Il Procuratore della Repubblica di Larino Nicola Magrone, a fine udienza, ha rilasciato brevi commenti. Sono 117 i capi di imputazione a carico dei 110 indagati di cui l’associazione a delinquere contestata a 40 persone. Nnumerosi gli avvocati difensori, circa 60, presenti.
“Ancora non si entra nel vivo della vicenda _ ha detto il legale Roberto D’Aloisio _. Le questioni preliminari si discuterranno nella prossima udienza ma sono al vaglio possibili eccezioni che potrebbero determinare lo spostamento del procedimento per alcuni imputati in altre sedi del Molise e di altre regioni d’Italia. Per quanto concerne la nullità di alcune notifiche è fisiologico per un procedimento con un numero così elevato di parti in causa”.

Il penalista termolese Antonio De Michele sul richio di un possibile trasferimento a Bari del procedimento sottolinea che “non risponde al vero che su quella che è stata ritenuta la possibile eccezione che potrebbe sollevere la difesa di Romanazzi vi siano stati pronunciamenti del Tribunale del Riesame o della Corte di Cassazione, organi che non sono stati compulsati nè dalla difesa nè dalla Procura della Repubblica per cui la questione, se dovesse essere sollevata, sarà vagliata per la prima volta dal giudice per l’udienza preliminare”.
L’avvocato De Michele che, nel processo difende 16 imputati, si è mostrato tranquillo sulla posizione dei propri assistiti esprimendo piena fiducia in quello che sarà l’operato del giudice.
“In questa fase già dalla prossima udienza il giudice sarà chiamato a valutare se le regole procedimentali siano state rispettate _ ha continuato De Michele _. E’ chiaro che sia la Procura della Repubblica che i difensori che gli stessi giudici sono chiamati a svolgere il loro compito nel rispetto delle norme di procedura per cui nel processo penale la forma è anche sostanza ed il fare appello alle regola di forma estrinseca l’esercizio della difesa nel processo e non dal processo come qualcuno in maniera errata ritiene”.