TERMOLI – Per molti cittadini termolesi la notizia della chiusura della VIBAC può passare inosservata, ad altri potrà sembrare positiva, trattandosi di un’industria di prodotti chimici, ma è importante che le famiglie dei 153 dipendenti non vengano lasciate sole poichè trovarsi da un giorno all’altro senza più alcuna garanzia per il futuro è un’esperienza terribile che, ormai, può capitare a ciascuna categoria di lavoratore.
La Vibac è una grande azienda privata con tre stabilimenti in Italia e uno in Canada, oggi chiediamo alle istituzioni comunali e regionali di intervenire rapidamente per esplorare ogni possibile trattativa con i proprietari dell’azienda per evitare la chiusura e di sostenere i sindacati senza distinzioni di colore politico e di amicizie, per garantire il miglior trattamento possibile ai lavoratori. Il dovere di sostenere i lavoratori non deve però farci dimenticare di riflettere sul futuro della nostra terra che non può dipendere dalla volontà, dai programmi di investimento o dalle speculazioni di ricchi imprenditori del nord e stranieri.
Termoli deve rifondare la propria economia, ripensando il territorio per il turismo, i servizi, la piccola industria leggera, l’agricoltura e l’industria alimentare per anticipare i tempi e non svegliarci un giorno come a Termini Imerese quando la FIAT decise di andarsene senza che nessuno potè impedirglielo, lasciando solo disoccupazione e macerie.
Sinistra Ecologia Libertà Termoli