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TERMOLI – Le ultimissime vicende dello Zuccherificio del Molise ci portano a dire che tutto è finito che non c’è più futuro. Tutto questo è drammaticamente assurdo! Non si può pensare che un presidio produttivo unico nel centro sud, che ha 46 anni di storia, che era nato con l’intenzione di garantire un decollo dello sviluppo industriale del Molise nell’ottica della politica di redenzione del mezzogiorno, abbia un epilogo così drammatico.

Come si può pensare che a distanza di anni la stessa politica che ha voluto fortemente quello stabilimento ora lo chiuda. La politica europea e italiana miope e poco lungimirante ha deciso, con la riforma dello zucchero e delle quote ad esso associate, il collasso del settore bieticolo-saccarifero in Italia e parimenti la strumentalizzazione clientelare che da sempre la politica molisana ha fatto in quello stabilimento ha voluto che lo Zuccherificio del Molise chiudesse i battenti.

Con lo Zuccherificio del Molise salta un pezzo della storia industriale di questa Regione che per anni ha garantito ricchezza occupazionale e produttiva per il territorio di Termoli e dintorni. Facciamo appello a tutte le forze politiche, al presidente della Regione Molise e agli assessori, di verificare anche in extremis, se effettivamente vi sono manifestazioni di interessi extra bando che possano allungare la cassa integrazione e che consentano nel mentre di definire attraverso lo strumento di area di crisi semplice e le risorse a valere sui fondi europei, nazionali e regionali ogni possibile soluzione che consenta di garantire l’occupazione attraverso strumenti di politica attiva e passiva per i lavoratori.

Il Molise deindustrializzato e senza idee, in seno a un Paese Italia che non immagina una politica industriale e del lavoro che indirizzi concretamente lo sviluppo di questo paese e che ci sembra non abbia più a cuore l’interesse pubblico e il fine sociale, È FINITO.

Fai-Cisl, Flag-Cgil, Uila-Uil
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