TERMOLI – La storia ci insegna che allorquando si tenta di imporre un diritto o una ragione chi è chiamato ad esprimersi pur di non cimentarsi in un confronto leale preferisce cambiare le carte in tavola, mistificando la realtà, dissimulando comportamenti in pratica, volendo usare un termine forte, facendo del revisionismo storico: questo è quello che oggi sta accadendo sulla vicenda Termoli Nuoto. Ecco quindi che la parola “diritto” diventa “arroganza”, la battaglia di cento famiglie diventa “pretestuosa”, confondendo, in maniera subdola e vigliacca, vicende legali con aspetti sociali.
Sciorinare numeri ed attribuirsi meriti legati semplicemente ai propri doveri sembra peraltro diventato un malcostume maturato dalla politica di questi ultimi anni che ci ha dimostrato che l’impegno di un giudice diventa accanimento e l’invettiva, se pur infondata, assume una forza dieci volte superiore alla smentita in termini di vigore e morbosità mediatica. Qui si sta parlando di qualcosa di diverso: la possibilità di esercitare un libero arbitrio rispetto l’educazione sportiva, e non, dei propri figli attraverso il legittimo accesso ad un impianto sportivo comunale. La parola legittimo sicuramente non significa gratuito, ma non significa neanche eventuale o residuale, sicuramente significa che è un diritto e che, in quanto tale, spetta e basta.
La circostanza che ci vede ancora qui a discuterne significa fatalmente che non stiamo parlando di un diritto: se questi sono i fatti attendiamo delle spiegazioni, ma da qualcuno che è legittimato a farlo e non sicuramente dal “il gatto e la volpe”. Tuttavia noi genitori siamo convinti della battaglia intrapresa, motivati esclusivamente da un desiderio di giustizia in armonia con la patria podestà dei propri figli, assolutamente scevri da logiche ritorsive e di rivalsa che non ci appartengono e che non sono a fondamento delle nostre richieste. Abbiamo scelto di condurre questa nostra azione attraverso una grande associazione sportiva, la Termoli Nuoto, ma avremmo potuto farlo anche attraverso una nuova associazione magari la Nuoto Termoli giusto per confondere un po’ le acque. Ma anche questo non è un caso: la Termoli Nuoto ha dimostrato di essere grande non solo per la sua storia, ma anche per la sua capacità di “aprirsi” e rimettersi in discussione partendo dai principi fondanti di un’associazione che vede nella base la sua forza e nell’universalità dei suoi obiettivi la sua genuinità.
Ci colleghiamo anche a quanto affermato alcuni giorni fa da Vincenzo Musacchio, Presidente del Co.Re.A. Molise (Comitato Regionale Anticorruzione) quando dice “le associazioni sono la vera ricchezza del Molise” per la loro attività “legate ai temi della legalità, della difesa dei cittadini, della tutela del territorio, della salute pubblica”. Ma oggi quante aggregazioni definite associazioni possono ritenersi tali anche nel comportamento? La Termoli Nuoto sicuramente sì. Le altre? A voi la risposta. Perché altre associazioni “lavorano” per cancellare un’altra associazione che opera nello stesso ambito? Che interesse hanno? Dove sono i principi mutualistici e solidaristici che ispirano le organizzazioni senza scopo di lucro? Forse non parliamo di associazioni ma di società di capitale con scopo di lucro? Ok, ma allora bisogna dirlo, in maniera tale che tutti ne traggano le necessarie conseguenze! La prima: staccare la targa di “Piscina Comunale” con la relativa ed onorevole intestazione. Ecco che una semplice vicenda di “far nuotare i bambini” assume dei contorni diversi e da risvolti imprevedibili e sicuramente dolorosi.
Tornando all’incipit: è facile mettere sullo stesso piano la perdita della gestione di un impianto sportivo con l’ostruzionismo all’esercizio di un’attività statutaria. Questo gruppo di genitori “visionari” crede che è profondamente giusto difendere l’onore di un pezzo di storia della città e della regione, che ha portato il nome di Termoli fino alle olimpiadi di Seul, perché oggi ritiene di rappresentare la memoria storica che può permettere a questa splendida realtà di sopravvivere; domani sarebbe stato già tardi e chi non ha mai conosciuto questa realtà saprà che l’offerta sul territorio sarà quella di due società di Campobasso che però potrai trovare pure a Termoli, San Giuliano, Frosolone, Venafro, Agnone, Roccavivara (Canneto) e, chiaramente, a Campobasso e che altro dire: è rimasto qualche angolo libero nella nostra grande ragione? Crediamo nei valori dello sport, nella pluralità, nella lealtà e nella competizione in quanto unica portatrice sana di valori. Lotteremo sempre per la difesa di tutto questo contro chi fa dello sport dilettantistico merce di scambio, contro chi è incapace di dare risposte, contro chi ha paura di dare risposte. Lotteremo per impedire che si sporchi l’idea dello sport, che il grigiore dell’oblio offuschi tutto facendolo scomparire, lentamente, come le foto del mitico Cav. Antonio Casolino che fino a ieri campeggiavano all’ingresso dell’impianto a memoria ed esempio delle future generazioni.