La Capitaneria di Porto, in seguito alla ripresa della Pesca, ha assunto una condotta alquanto inconsueta addirittura con l’ausilio del pattugliatore d’altura di base a Pescara, pur disponendo di propri numerosi mezzi in dotazione. Avverso il nuovo ingiusto ed illegittimo decreto, l’Associazione ha già proposto nella mattinata di oggi 20/8/2009, un nuovo ricorso al TAR Molise per la sua sospensione immediata notificandolo all’Avvocatura Distrettuale dello Stato. Tutto ciò tramite i propri legali Prof. Giovanni di Giandomenico e Avv. Vincenzo Mastrangelo.
Si è deciso inoltre di promuovere una azione giudiziaria contro le strutture dell’amministrazione Ministeriale della Pesca marittima per il risarcimento degli enormi danni economici e morali subiti dagli operatori del settore. Sarà anche sporta denuncia penale contro i responsabili di questa situazione, ravvisandosi nella loro azione i reati di abuso di ufficio, inottemperanza all’ordine dell’autorità giudiziaria ed anche di stalking.
Ciò a seguito delle vessazioni subite dai Pescatori Termolesi, che si sono visti in questi giorni oggetto di controlli minuziosi e contravvenzioni illegittime per aver ripreso l’attività di Pesca. L’Associazione da ultimo non può che lagnare l’ assenza completa della Regione Molise che in questa occasione, benché più volte sollecitata, non ha inteso difendere i diritti dei lavoratori ed imprenditori Molisani della Pesca nei confronti dell’azione prevaricatrice del ministero. Attende con fiducia l’operato della magistratura.