Attualmente altri Consiglieri soffrono della condizione di pseudo-sudditanza a cui devono “obtorto collo” sottostare ma non sono ancora in grado di palesare la capacità politica e morale di liberarsi dal giogo che li opprime. Gran parte della cittadinanza è stufa delle decisioni prese da questa Amministrazione in maniera antidemocratica, impopolare e senza alcuna concertazione con chicchessia. Non meno criticabile è l’assoluta mancanza di umiltà nell’ammettere gli errori commessi e porre rimedio ad essi mostrando un rispettabile e lodevole senso di autocritica.
Con la nuova tegola caduta ieri, il Sindaco si troverà nella spiacevole condizione di dover ricorrere non solo contro la giustizia amministrativa ma anche contro lo stesso Comune di cui egli è il massimo rappresentante. Aldilà della eventuale donazione ad altri dei beni immobili in questione ed aldilà della incompatibilità o meno di un Amministratore in simili scomode condizioni, da un punto di vista puramente morale, credo che le dimissioni da parte del Primo Cittadino siano un atto dovuto e pregevole.
Ennio De Felice – Alleanza Nazionale