
Si tratta, cioè, di una riserva di spesa destinata, per accordi sindacali decentrati in esecuzione alla contrattazione nazionale e per Legge, a taluni dipendenti comunali per indennità di rischio, rispettivamente per i Vigili Urbani che esplicano funzioni di Polizia Giudiziaria e per i dipendenti che utilizzano il computer per almeno quattro ore al giorno. Peraltro, negli accordi, le parti hanno fissato i criteri e le modalità di distribuzione di tali fondi tra i dipendenti che ne hanno diritto, e su tali basi ciascun Dirigente ha effettuato la gestione e la ripartizione del fondo di riserva tra i dipendenti del rispettivo settore secondo criteri di merito oggettivi che, in taluni casi, sono stati anche oggetto di contestazione da parte di alcuni dipendenti che non condividevano i criteri di ripartizione applicati dal Dirigente. Non si capisce, perciò, cosa c’entri il Sindaco e cosa c’entri il danno erariale, visto che: si tratta di spettanze dei dipendenti che, se non attribuite alla fine del mese, si accumulerebbero nel mese successivo; la distribuzione delle spettanze è stata sempre fatta dai Dirigenti; le attribuzioni in busta paga sono state effettuate dalla relativa struttura comunale.
L’indagine della Guardia di Finanza è nata da una richiesta di chiarimenti del Dipartimento della Funzione Pubblica sugli istituti contrattuali previsti nei contratti decentrati, attraverso le verbalizzazioni effettuate in quegli anni. Una richiesta nel tempo rimasta inevasa perché mai riscontrata dal Dirigente pro-tempore preposto, il dott. Gianfranco Morese, il quale, sollecitato più volte dall’attuale Direttore Generale, ha risposto (nota prot. 10939 del 27 marzo 2007) che le carte non erano più in suo possesso, perché ‘il fascicolo, costituito da un dossier e dalla corrispondenza, è stato sempre gestito dalla Segreteria Generale assurta anche all’epoca a livello di Direzione Generale’.
Si riferiva naturalmente alla vecchia Segreteria Generale, quella di Giovanni Capirchio, anche perché, come riferisce in una nota l’attuale Direttore Generale Donato Petrosino, ‘la verbalizzazione non è stata rinvenuta agli atti della Segreteria Generale e non poteva essere a suo tempo trasferita all’ufficio del Direttore Generale perché a quella data inesistente’.
Posto che le denunce di cui parlano i giornali siano effettivamente a nostro carico, visto che ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna informazione ufficiale a riguardo, ritengo che le spiegazioni fin qui date siano per noi doverose soprattutto a seguito della censura frettolosa e inutilmente moralistica fatta da alcuni organi di stampa locale, a loro volta informati da una inusuale nota stampa del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Campobasso. Ad ogni modo, qualsiasi decisione si dovesse prendere in ottemperanza ad eventuali rilievi delle Autorità competenti, anche in ordine ad una eventuale sospensione di tali emolumenti a titolo di indennità di rischio, sarà da noi naturalmente partecipata preliminarmente alle Organizzazioni Sindacali. A questo proposito, cogliamo l’occasione per invitare proprio le Organizzazioni Sindacali a dare riscontro alla veridicità di quanto da noi qui affermato”.