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Il Centro di Termoli
TERMOLI _ Lo scenario che si prospetta per le prossime elezioni di marzo è desolante, le premesse indicano strade già percorse e fallimentari. Personaggi inadeguati, compromessi e responsabili, a vario livello, dello sfacelo che la nostra città ben conosce. Ioriani, Rutiani, D’Ambrosiani, Monachiani, Totariani, Montaniani, Dibriniani, Dipietristi, Astoriani, Grechiani e via dicendo. Termoli non conosce tregua. Città sfortunata e appetibile come una puttana: tutti la disprezzano ma tutti la vogliono comprare. Tutti ne glorificano le peculiarità, le possibilità intrinseche di sviluppo potenziale: turistico, industriale, commerciale, immobiliare ecc. ecc. ecc. Senza nessun progetto, senza una analisi storico-culturale e senza alcun ripensamento rispetto allo sviluppo disordinato e mal accompagnato dalla classe dirigente locale, subìto negli ultimi decenni.
Termoli era destinata nei fatti a svilupparsi, poiché nel 1963, una volta divenuto Regione, il Molise doveva inevitabilmente, come avveniva del resto in tutte le Regioni costiere italiane in quegli anni impetuosi, svilupparsi sulla costa.

Un destino che era nei fatti storici, ma che è stato concepito unicamente guardando al proprio orticello, e “sgovernato” senza amore per la Città e l’intero Territorio Bassomolisano. Esempi ne sono i quartieri periferici costruiti come depositi umani,la proliferazione indiscriminata dei centri commerciali, la chiusura della città al mare, l’intera privatizzazione del lungomare nord, lo sviluppo disordinato dell’area portuale che di fatto ha compromesso l’intera area a sud, la mancanza di dialogo tra la città e il nucleo industriale (vedi Chimiche e Turbogas), la mancanza di istituzioni culturali: biblioteche, teatri, spazi culturali polifunzionali. Una città senza cultura è un luogo che sconfina nell’insignificante.

Il modello Termoli è un modello fallito che ha portato allo scollamento con i Paesi circostanti da cui la nostra città viene vista come una matrigna. Termoli, oggi, non ha bisogno di un Sindaco (per la legge vigente delle autonomie locali più che un sindaco è un podestà, è un padrone) ma di una squadra di governo, di un gruppo omogeneo di amministratori che provenga dalla Società Civile, quella vera, quella impegnata nei quartieri, nel volontariato, nel tessuto sociale più ampio, dei militanti di base dei partiti capaci di ribellarsi ai quartieri generali di Campobasso e ai suoi referenti locali e regionali.

Termoli ha necessità di prendere nelle proprie mani il suo destino e determinare finalmente il suo futuro che può essere garantito solamente da una figura di Sindaco umile, garante del programma. (Non è mancato certo un programma serio e lungimirante all’amministrazione Greco! E’ mancato il rispetto del programma innanzitutto da parte della persona che se n’era fatta garante!) Termoli ha bisogno di un Sindaco che sia coordinatore della Giunta e del Consiglio e che di essi valorizzi le funzioni, di un sindaco illuminato e non di un proto-principino astioso e arrogante. Per questo progetto, ormai consolidato dal nostro lavoro decennale sul territorio, il Comitato Civico Termolese “La Città dei Cittadini” lancia un appello a tutte le realtà associative e di base, nonché ai militanti di base dei partiti, per l’organizzazione di un’assemblea cittadina allo scopo di definire un progetto credibile e forte per il futuro della nostra città.

COMITATO CIVICO TERMOLESE “LA CITTA’ DEI CITTADINI”

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3 Commenti

  1. Onore alla verità
    Anche chi ha fatto politica per tanti anni può essere capace di apprezzare e condividere quanto affermato dal Comitato “La Città dei cittadini”. Sono parole che ci richiamano alla mente i tanti errori commessi ma che, nel contempo, ci offrono idee e uomini da poter sostenere.