
Oggi si tratta di assumere la consapevolezza che per Termoli sono in campo due ipotesi opposte di prospettive amministrative: proseguire in quel difficile percorso di risanamento pubblico iniziato da Greco, che avrà bisogno di una rivisitazione ineludibile nel metodo e nel rapporto con la città, oppure avviarsi verso la restaurazione del disordine morale nella gestione della cosa pubblica e la prosecuzione dell’azione di violenza al territorio.
Sono due ipotesi diametralmente opposte nella cui scelta il cittadino dovrà svincolarsi dalla desueta abitudine alla delega in bianco e al ruolo di suddito del vassallo di turno per riappropriarsi, attraverso un indilazionabile salto culturale, di una nuova funzione che lo porti verso la partecipazione attiva alla vita cittadina. Partendo da questi convincimenti quali possono essere le proposte di contenuto piuttosto che di apparenza da porre al vaglio dei cittadini?
A me sembra lapalissiano posporre il nome al programma e quindi mi pare inopportuno palesare in maniera più o meno ufficiale questo o quel candidato sindaco “politicamente spendibile” perché persona brava, gentile e cortese oppure “uomo-smile”. Qui si tratta di amministrare una città difficile, con forti pressioni anche di natura corruttiva: siamo “in trincea” e perciò necessita mettere a disposizione profili di forte valenza morale, culturale, decisionale ed amministrativa. Non basta la brava persona che sappia dare la “pacca sulle spalle”. Credo che il cittadino moderno voglia prima di tutto una guida sana ed onesta ma che allo stesso tempo sia capace di interpretare e soddisfare i bisogni ed i sogni della sua gente. Aborro il luogo comune “…quelli di prima faceva i fatti loro però ci sapevano amministrare…” Come? Forse
• deturpando il territorio con l’industrializzazione pesante (chimiche, turbogas) venduta come improbabile integrazione con le attività turistiche,
• attuandone lo sviluppo senza regole per renderlo oggetto di speculazione a favore del privato e in danno della collettività,
• consolidando la prassi della ricatto politico per un posto di lavoro? Non è questo che serve a Termoli. Oggi sono al centro del dibattito politico importanti scelte che segneranno in maniera indelebile il destino nostro e del nostro territorio. Penso alle installazioni dell’impianto eolico off-shore e della centrale nucleare o agli effetti della legge regionale sul piano-casa. Ed allora: quale sindaco del centrosinistra per Termoli? Credo sia necessario ripartire da Greco coniugando efficacemente il grande sforzo di rivoluzione culturale messo in atto dal notaio ed il recupero del dialogo con la città. Non è a tema il ritornello, connotato di un giudizio negativo ma in verità stucchevole e fuorviante, del sindaco con la testa bassa ma va adeguatamente valorizzata e rivalutata la grossa opera di moralizzazione che ha caratterizzato l’amministrazione Greco.
Questa azione forse non è stata adeguatamente esplicitata o compresa dalla comunità termolese ma rappresenta sicuramente il fatto nuovo nell’amministrazione della Città. Certo è necessario che il nuovo sindaco sia sentito parte integrante della comunità e sia figura capace di rapportarsi con il nuovo cittadino posto realmente al centro dell’azione amministrativa. Ma questi deve fare un salto di qualità sia nella scelta degli amministratori sia nell’aggiornare la scala dei valori posti a base del nuovo senso civico. Egli perciò dovrà essere particolarmente accorto nel delegare amministratori affidabili e competenti, in grado cioè di instaurare un continuo e fattivo confronto con la città anche attraverso nuovi strumenti di partecipazione. Solo vivendo le dinamiche della città in questa nuova dimensione si potranno definire efficaci strategie di contrasto contro le sciagurate ipotesi di vilipendio del territorio e della salute dei cittadini nascoste dietro gli equivoci atteggiamenti e comportamenti del centrodestra.
Per questo, a mio parere, il centrosinistra dovrà individuare prioritariamente i requisiti condivisi che dovrà possedere il nuovo sindaco, quelli necessari cioè per l’elaborazione del programma fondato sui contenuti innanzi esplicitati. Solo successivamente, dopo un confronto leale in cui dovranno essere subordinati gli interessi specifici dei singoli partiti al bene superiore della coalizione, potrà essere operata la scelta. Ed allora, superando le aspettative personali, più o meno legittime e remote che ciascuno vorrà accampare, si potrà candidare questo o quello; non sarà importante il nome ma il profilo più confacente ai requisiti concordati. Greco, Monaco o… altri.
Giacomo Mario DI BLASIO
(Assessore Giunta Greco)