Dall’esame dello Statuto della Società Porto Skanderberg srl è possibile rilevare i seguenti elementi
: la società è amministrata da un consiglio di amministrazione ove al socio privato spetta un consigliere in più rispetto alla rappresentanza pubblica; al CDA è attribuito ogni potere di gestione tutto ciò determina un’egemonia assoluta della parte privata. E’ evidente che le disposizioni richiamate di statuto societario e convenzione rendono di fatto impossibile l’esercizio di quel controllo stringente e penetrante sulla società che il consiglio comunale aveva espressamente richiesto stante la rilevanza industriale/commerciale di tutte le attività riconducibili alla gestione del porto turistico.Da ciò ne consegue che l’attuale Amministrazione non potendo svolgere le funzioni di controllo che avrebbe dovuto riservarsi con uno statuto diverso, si trova a brancolare nel buio.
Nel corso degli anni abbiamo assistito al susseguirsi di dimissioni da parte di tutti i responsabili del procedimento che avevano assunto l’incarico , da ultimo l’ing RODOLFO COCOZZA che rappresenta in un suo scritto irregolarità gravi che attengono le procedure riguardanti la realizzazione di opere pubbliche. A suo dire ‘’le varianti che sono state prodotte riguardano lavori già eseguiti. Viceversa il computo metrico dell’impresa Falcione si riferisce a lavorazioni che appaiono già esguite e non rientrano tra quelle previste dal contratto di appalto: come tali non possono essere oggetto di contabilizzazione e tanto meno di un certificato di pagamento conseguente alle emissioni di un ipotetico stato di avanzamento dei lavori. Faccio inoltre osservare che il termine contrattualmente previsto per a ultimazione dei lavori non è rispettato ed i lavori sono praticamente fermi da almeno sei mesi: non si hanno notizie a riguardo’’.
Ne consegue, pertanto, una gravissima responsabilità dell’Amministrazione nei confronti della cittadinanza rimasta orfana di qualsiasi possibilità di poter contare su un’opera realizzata pur sempre con l’esclusivo utilizzo di risorse pubbliche. Tutto cio’ fa intuire che esiste una logica perversa anche in ragione di quanto espresso dai revisori dei conti (ottobre 2008) in merito all’invito rivolto al Consiglio Comunale ad adottare gli opportuni provvedimenti di autorizzazione riguardo il mantenimento o la dimissione della partecipazione nella società mista Porto Skanderbeg così come previsto dalla normativa (con nota PROT N 14027).
Inoltre vi è da sottolineare che i bilanci della società in oggetto non sono mai stati discussi o portati all’ attenzione del Consiglio Comunale. La società PORTO SKANDERBERG versava in condizioni di precarietà economica ancor prima degli ultimi eventi di dimissione del RUP ing COCOZZA , forse l’amministrazione avrebbe dovuto assumere dei provvedimenti atti a proteggere gli interessi pubblici? come mai tutto ciò non è avvenuto? le domande sono molteplici e si spera che gli organi di controllo diano risposte.
al Comune di Campomarino
Nicola Nanni
Marcello Catena
Antonio Saburro
Roberto Di Zinno
Anerico De Laurentis