TERMOLI _ Albergo del centro di Termoli trasformato in appartamenti. Nemmeno il tempo di approvare il Piano casa sulla base della legge della Regione Molise che in città si è già passati dalla fattispecie scritta alle vie di fatto. A rimboccarsi le maniche e dare il via ad una operazione di “restyling” complessiva e profonda di una struttura alberghiera locale, situata in una traversa di Corso Vittorio Emanuele III, è la società edile titolare del Somerist, l’albergo affacciato sulla spiaggia di Rio-Vivo e sul porto di Termoli fino a qualche anno addietro molto in voga. La struttura da qualche anno non più utilizzata è oggi in fase di “metamorfosi”.
Le camere sono già oggetto di lavori, tuttora in corso, e saranno trasformate in appartamenti con vista direttamente sulla spiaggia. Sarà, dunque, cambiata la destinazione d’uso e le nuove unità immobiliari saranno vendute singolarmente.
La consegna è prevista a giugno 2011. Una operazione quella in atto che era stata temuta in ambito locale da alcuni professionisti e politici. La denuncia proprio su questo tipo di operazione immobiliare con la nuova legge regionale sul Piano casa fu proprio dei Popolari-Liberali e dell’ex Sindaco Remo Di Giandomenico il quale con una conferenza stampa svoltasi la scorsa primaverà confessò preoccupazione per il destino del turismo della città a seguito di tale normativa che permetteva il cambio di destinazione d’uso di alberghi e residence.
Nemmeno il tempo di “sedimentare” il documento approvato in Consiglio comunale ad inizio luglio che a Termoli, prima città del Molise, è stato già messo in atto. Gli interventi per la realizzazione degli appartamenti fronte mare hanno sono già iniziati e proseguiranno spediti. Il “lifting” prevede anche la ristrutturazione del palazzo situato a ridosso dell’ex Somerist che però è condotto da un’altra azienda edile.
E’ l’ennesima conferma che anche a Termoli la politica, sia quella presente che quella precedente, è al servizio dei poteri forti dell’economia e, magari, trascura i cittadini comuni. Ma perchè meravigliarsi più di tanto? D’altronde anche a livello nazionale non si muove foglia che Confindustria non voglia.