Un lavoro portato avanti nel tempo e che ha visto l’utilizzo di nuovi mezzi di informazione e coinvolgimento (i ragazzi hanno creato un gruppo “PROGETTO: La rinascita delle Tavole di S.Giuseppe” sul social network Facebook). I ragazzi hanno realizzato anche un caminetto all’esterno del Centro della Comunità “Caritas” dove poter cucinare le 13 pietanze per la “tavolata” che si svolgerà (come nelle altre quattro famiglie) a ora di pranzo venerdì 19 marzo. Queste le tredici portate del convivio di San Giuseppe a Casacalenda: insalata di arance affettate e condite con olio e zucchero; a chembòste (peperoni, pere ecc. sottaceto); fagioli; ceci; cicerchie; piselli; fave (legumi conditi con olio crudo); lumache; granchi; riso con latte e cannella; baccalà gratinato; verdure lessate condite con olio; maccheroni con mollica di pane soffritta.
Sono due le tavolate che vengono effettuate dalle famiglie: la prima, verso mezzogiorno con un bimbo, una “vecchia” e un “vecchio” che rappresentano la Sacra Famiglia insieme a dieci bambini (gli angeli); la seconda, invece è dedicata a tutto il resto della popolazione che entra nelle case (senza invito) dicendo “Gesù e Maria” (“ggéssemèrije”) e vengono accolti dai padroni di casa con “Oggi e sempre” (“ggéssémbre”). Una tradizione continua e che non ha alcuna voglia di morire, anche se le famiglie che riescono ad allestire il loro altare sono sempre meno. Proprio per questo motivo è da lodare il lavoro svolto dai giovani casacalendesi e che verrà sviluppato nel Centro della Comunità “Caritas”.
Marco Masciantonio
Assessore Cultura e Istruzione Comune di Casacalenda