TERMOLI – Esposto al Ministero della Salute dell’ex sindaco di Termoli Antonio Di Brino contro l’ampliamento della multinazionale chimica Momentive nel nucleo industriale Valle Biferno. L’annuncio arriva dallo stesso ex primo cittadino, oggi consigliere comunale di minoranza, capogruppo del Nuovo Centrodestra in consiglio comunale, che ha inviato un documento all’attenzione del Governo sulla vicenda. “La Regione Molise – afferma – non ha dato l’autorizzazione all’industria”. Di Brino con il senatore Ulisse Di Giacomo, referente regionale del partito ed il segretario cittadino Cristian Zaami, sottolinea, in una conferenza stampa svoltasi in Municipio, l’impossibilità per il Comune di rilasciare a sua volta i “placet” alla Momentive.

“Abbiamo verificato il dispositivo di delibera di Giunta regionale ed immediatamente abbiamo posto delle questioni di merito: innanzitutto di tipo procedurale perchè come si evince dal deliberato, la Regione Molise prende atto, fa propria ma non autorizza con procedura Aia (Autorizzazione integrata ambientale) – ha dichiarato Di Brino -. In aggiunta il parere sanitario del dipartimento di prevenzione dell’Asrem non era favorevole né poteva esserlo ma rimandava ad ulteriori azioni di indagine ambientale ed epidemiologico l’esito favorevole, prevedendo la firma di un protocollo d’intesa con l’Istituto superiore di sanità e l’acquisizione dei dati relativi al registro tumori già attivato negli anni scorsi. Pertanto molti dubbi sulla procedura e poche certezze sui rischi e ricadute legate alla salute dei cittadini”. Di Brino sottolinea anche che “nonostante le certezze del sindaco Sbrocca in materia giuridica e procedimentale, abbiamo per primi sollevato la questione sia da un punto di vista formale in quanto la Regione Molise non aveva autorizzato sia di metodo perché il Comune non poteva rilasciare i pareri sia urbanistici che del Suap”.

“Ciò che stupisce di più è l’atteggiamento del Pd che in altre regioni si è in qualche modo posto a paladino dell’ambiente ed a salvaguardia del territorio”. Lo ha detto il senatore del Nuovo centro destra Ulisse Di Giacomo a proposito dell’ampliamento della multinazionale chimica sul cui ampliamento ha presentato una interrogazione parlamentare.

“Il Pd con la motivazione di qualche unità di nuovi occupati si è schierato a favore dell’ampliamento di questa industria chimica assumendo l’atteggiamento dei più incomprensibili mentre noi riteniamo che non può esistere un baratto tra qualche nuovo posto di lavoro e la perdita delle garanzie per l’integrità e la salute dei cittadini che è la prima cosa – ha spiegato Di Giacomo -, il primo bene da salvaguardare oltre alla tutela dell’ambiente. In tutta questa faccenda riteniamo ci siano dei dati oscuri a cominciare dalla delibera della Giunta regionale che ormai non fa più notizia per i ridicoli passi ed iniziative che assume perché in quella delibera di autorizzazione si dice al contempo che bisognerebbe fare ulteriori accertamenti ed ulteriori verifiche ed indagini per verificare che questo non comporti un peggioramento della situazione ambientale della costa. E’ un modo sibillino di governare il territorio che ormai non fa neanche più notizia visti i risultati che questo Governo regionale ha. Noi riteniamo di dover prima di tutto salvaguardare l’integrità e la salute dei cittadini. Dopo si può parlare di posti di lavoro”.

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