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Felice Ferrazzo
LARINO – Dodici anni di carcere a Eugenio Ferrazzo per traffico illegale di armi. Questa la sentenza letta dal Tribunale di Larino, riunito in seduta collegiale, nella tarda serata di ieri, intorno alle 22, a conclusione di un’udienza “fiume” iniziata alle 18 e conclusasi a tarda sera.

Eugenio Ferrazzo, il figlio del boss della “‘Ndrangheta” di Mesoraca Felice Ferrazzo, oggi collaboratore di giustizia, si è autoaccusato del traffico di armi scagionando di fatto il padre, Felice, assolto ma non con la formula piena. Non è escluso, comunque, un possibile ricorso dei legali di Egenio noto negli ambienti della malavita come “Roberto il Calabrese”. 

La vicenda risale a fine luglio 2011 allorquando in un garage di via Mazzini a Termoli fu scoperto un arsenale di armi sequestrato dal Commissariato di Termoli. La Polizia riuscì ad arrestare i due Ferrazzo qualche ora dopo la scoperta del covo. In una Daewoo furono trovati: 14 fucili tra cui Kalashnikov, a pompa e mitragliatori, 10 le pistole con munizioni di ogni tipo, silenziatori, passamontagna, giubbotti antiproiettili, lacrimogeni di segnalazione elicotteri, munizioni per armi sofisticate e particolari, cesoie, ramponi per aprire furgoni.

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