CAMPOBASSO – Qualche mese fa un imprenditore esasperato uccise dei dipendenti regionali a Perugia. Oggi una persona con problemi di lavoro ha ferito due Carabinieri a Roma. Questi sono solo gli episodi più clamorosi di violenza contro servitori dello Stato e verso funzionari pubblici che pagano per colpe che non hanno.

Il disagio sociale nasce da una crisi drammatica che costringe un milione di famiglie italiane a sopravvivere senza che alcun componente del nucleo percepisca un euro di reddito. L’incertezza di un presente senza appigli merita risposte istituzionali ma coinvolge tutti in una mobilitazione solidale che può e deve, costruire reti di aiuto nella comunità più che contrapposizioni, odi sociali e polemiche velenose.

Occorrono nervi saldi, capacità di discernimento e unità d’intenti, per evitare l’accentuazione di un clima di esasperazione che rischia di mettere in discussione la tenuta del sistema democratico. Il Governo Letta, appena avviatosi, ha il dovere di recuperare con la massima tempestività i ritardi accumulati in questi messi e offrire un quadro di agibilità finanziarie minime alle regioni e ai comuni, per sopperire alle principali emergenze sociali, occupazionali ed economiche.

Ma ciascuno di noi, singolarmente e collettivamente, può adoperarsi per contribuire alla risoluzione dei problemi aperti, o in caso contrario può predisporre azioni di protesta e di conflittualità. L’importante però è che si rispettino le leggi, i servitori dello Stato ed i lavoratori pubblici.

Michele Petraroia

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