La decisione, che pare motivata da perdite economiche cospicue, potrebbe avere risvolti drammatici sul territorio molisano, già molto provato da questi ultimi anni: decine e decine di famiglie potrebbero perdere l’occupazione, in un momento in cui non c’è ricambio nel mercato del lavoro e ciò comporterebbe esclusivamente l’acuirsi della crisi che già tanti danni ha creato.
“E’ assolutamente necessario l’impegno di tutti nei confronti del Centro Commerciale Sannicola che, con la chiusura dell’ipermercato Carrefour, potrebbe avere non pochi problemi” – sottolinea Pasquale Guarracino -”bisogna che Comune di Termoli, Provincia di Campobasso e Regione Molise, ognuno per le proprie competenze, si impegnino sin da oggi a risolvere un grave problema sociale che si sta creando, quello della perdita del posto di lavoro da parte dei tanti dipendenti dell’ipermercato e di tutti quelli dell’indotto dei servizi, (vigilanza, pulizie, manutenzione ecc) questione da affrontare con estrema celerità ed attenzione. Un appello va nell’immediato, al sindaco del Comune di Termoli, per invitarlo a prendere in mano le redini di una situazione che, se gestita male, potrebbe comportare la perdita di occupazione per tanti termolesi, con poche probabilità di ricollocazione professionale cosi come succede in tutta la regione.”
“Il mio auspicio è che, nei prossimi giorni, le altre aziende del settore commercio prendano contatto con Carrefour, o con la proprietà del Centro Commerciale Sannicola e decidano di investire sul territorio molisano, rilevando la licenza. – prosegue Pasquale Guarracino – “ l’impegno della UILTuCS Molise sarà massimo e rivolto alla conservazione di tutti i posti di lavoro. A questo quadro va purtroppo aggiunta un’amara considerazione: questi sono i benefici della liberalizzazione e della legge regionale sul commercio. Le aziende chiudono, i posti di lavoro sono a rischio, nonostante le domeniche aperte e la flessibilità oraria.”
“La prossima settimana– conclude Pasquale Guarracino – la UILTUCS Molise terrà una conferenza stampa per spiegare la questione ed invitare tutti coloro che hanno titolo ad intervenire a proporre soluzioni utili.”
Sorpresa o previsione ragionevole
Premesso che condivido appieno la preoccupazione per i tanti posti di lavoro che potrebbero perdersi se chiudesse il Carrefour, chiedo a tutti: quando è stato inaugurato il centro commerciale S.Nicola quanti avrebbero scommesso sulla buona riuscita del progetto imprenditoriale? Personalmente ritengo che l’investimento sia stato eccessivo, a partire dal parcheggio. Si parlava della realizzazione di una multisala, che avrebbe giustificato il numero di posti auto, ma ad oggi non esiste. D’altra parte il centro si trova distante sia da Termoli sia dai paesi limitrofi e probabilmente non riesce ad attrarre un numero di clienti tanto elevato da sostenere i costi e fornire adeguati guadagni ai numerosi esercizi commerciali; l’attuale crisi, con il forte calo dei consumi ha certamente causato ulteriore scompenso, ma francamente mi pare un esito prevedibile sin dall’inizio dell’attività. Prego e spero che le ripercussioni su tante famiglie coinvolte possano in qualche modo essere superate.
L’appello dell’Uil Tucs in concreto cosa chiede? Che il Sindaco vada a fare la spesa al Carrefour? Che le altre aziende del settore commercio prendano contatto con Carrefour ed investono, di questi tempi, soldi che non hanno? Cosa in concreto possono fare il Comune di Termoli, la Provincia di Campobasso e la Regione Molise, ognuno per le proprie competenze, se non dare soldi dei contribuenti per un un progetto apparso sin dall’inizio fallimentare? Ho rispetto e comprensione per chi perde il posto di lavoro (dipendenti dell’ipermercato e personale dell’indotto dei servizi che opera per vigilanza, pulizie, manutenzione ecc) ma non potete e dovete chiedere ancora soldi a fondo perduto ai contribuenti già esageratamente tartassati.